Pizza, pizza margherita, se mangi con le mani poi ti lecchi le dita I
l piatto più famoso d’Italia ha una storia millenaria. Uno degli simboli del Belpaese, c’è chi fa risalire le origini della pizza al Neolitico.
La prima volta che sentiamo parlare di «pizza» è però nel 1195 e poi ancora nella Curia Romana del 1300 dove si descrivono alcuni prodotti da forno con i termini «pizis» e «pissas». Il primo accenno di pizza a Napoli non tarda ad arrivare e nel 1535, Benedetto di Falco scrive che «la focaccia, in napoletano è detta pizza».
Dal 2017, «l’arte del pizzaiolo napoletano» è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO e ancora oggi, la pizza è seconda solo al riso come alimento più consumato a livello globale. Non solo, il termine «pizza» sarebbe la parola italiana più famosa e più diffusa al mondo, ancor prima del semplice «ciao».
Ma dove mangiare la migliore pizza in Italia? Se L’Antica Pizzeria Port’Alba, nell’antico centro di Napoli, è ritenuta la prima pizzeria al mondo, queste dieci sono invece le pizzerie più buone del Paese, dove l’impasto si trasforma in arte.
I Masanielli
«Un viaggio virtuoso tra terra, storie e prodotti gastronomici del casertano». Premiata come migliore pizzeria d’Italia da Top50 e dal New York Times , il «tempio» di Francesco Martinucci combina ingredienti d’eccellenza, farine e cotture differenti per trasformare ogni pizza in un’esperienza unica.
La tavola diventa così un’esperienza immersiva, il trampolino di lancio per un tuffo nella storia culinaria di un territorio, stimola i ricordi, racconta le avventure di persone appassionate che tramandano il proprio patrimonio culturale gastronomico.
Martinucci offre, insieme a un menù ricco di classici e rivisitazioni d’autore, anche un percorso di degustazione. Un vero e proprio viaggio fatto di tradizione popolare, luoghi di appartenenza e ricercati ingredienti frutto del duro lavoro di tanti agricoltori.
Viale Giulio Douhet, 11
81100 Caserta, CE, Italia
▲ Diego Vitagliano Pizzeria
10 Bakery 10 Vitagliano si definisce come un laboratorio d’idee, un atelier d’artista tra lievitazioni naturali, farine macinate a pietra e molto altro, dove ritrovare il gusto della semplicità e il sapore autentico.
La sua pizza è leggera, morbida - ma con un po’ di croccantezza - realizzata con un impasto indiretto con preferendo di tipo 1 bio e una lievitazione di 36 ore. E poco sale per un’alta digeribilità. Il menu è basato sulla tradizione: sono sempre presenti le pizze marinara, margherita, la montanara e il calzone al forno. Da queste pizze storiche nascono quelle rivisitate, come la margherinara o la ragù.
«Io le mie pizze le faccio in base ai miei ricordi» ha raccontato Vitagliano. «Le ricette della tradizione napoletana sono tutte presenti nel menu, rivisitate sulla pizza, come: il ragù, la genovese, la carne ripassata, in primavera la pasta e piselli e molto altro».
Via Nuova Agnano, 1
80125 Napoli, NA, Italia
▲ Seu Pizza Illuminati
«Credere nella pizza è la nostra unica filosofia». Pier Daniele Seu spiega così il suo amore per questo piatto storico. È dalla sua passione che nasce a Roma Seu Pizza Illuminati, un locale moderno, fatto di ferro, acciaio ed ecopelle dove ogni giorno Pier Daniele e il suo giovane team sfornano pizze d’autore.
Non mancano certe i classici - la margherita resta pur sempre la più amata - ma le proposte gourmet non possono che convincere anche i palati più tradizionali.
Alla domanda, come definirebbe la sua pizza, lo chef risponde semplicemente: «Mia».
Bargoni, 10 - 18
00153 Roma, RM, Italia
▲ I Tigli
K.i.s.s. è l’acronimo di Keep it simple, stupid («fa’ in modo che sia semplice e stupido»). Un concetto che lo chef Simone Padoan cerca di attuare ogni giorno. «Quando si mangia, tutto deve essere talmente immediato da sembrare “semplice” e “stupido”. E non importa quanta fatica ci sia dietro per costruire il percorso. La nostra storia ce lo insegna» spiega.
La sua pizzeria, I Tigli, si basa su diversi tipi di cottura e impasto per creare una nuova idea di pizza, più contemporanea. Le sue pizze sono servite a spicchi di 8 o, nella versione «cicchetto», di 4 pezzi, da condividere.
Le farciture sono accuratamente scelte e spaziano dalla tagliata di Fassona al baccalà, in una continua ricerca che punta sempre alla massima qualità.
Via Camporosolo, 11
37047 San Bonifacio, VR, Italia
▲ Pepe in grani
Franco Pepe rappresenta la terza generazione di una famiglia di panificatori. Uno, insomma, che questo mestiere ce l’ha nel DNA. Il suo Pepe in Grani apre nel 2012 come luogo di incontro tra sperimentazioni, artigianato, accoglienza, formazione e attenzione al territorio: un progetto che si arricchisce negli anni, basato sulla passione per l'impasto, per un disco di pasta che racconta i sapori dell'Alto Casertano.
Da provare la sua «Margherita sbagliata» che nasce dal desiderio di esaltare il pomodoro riccio di Caiazzo, mantenendo inalterato il valore nutrizionale. Una pizza semplice con olio evo e mozzarella di bufala campana Dop in cottura, con aggiunta passata di pomodoro riccio cruda e riduzione di basilico in uscita.
Vicolo S. Giovanni Battista, 3
81013 Caiazzo, CE, Italia
▲ 50 Kalo
Tappa obbligatoria per chiunque visiti Napoli, 50 Kalò nasce a Napoli nel 2014 (per poi sbarcare anche a Londra). 50 nella cabala napoletana è il pane, kalò nell'antico gergo non scritto dei pizzaioli significa buono, un'espressione dialettale che ha radici antiche, dal greco kalos (letteralmente bello, buono). 50 kalò per dire dunque «impasto buono». Un nome che è diventato brand e che racconta con immediatezza tutta la ricerca di Ciro Salvo: il suo impasto, fatto con farine selezionate, tanta acqua e una lunga lievitazione, e la sua pizza condita con solo i migliori ingredienti.
Ciro definisce la sua pizza «tradizionale morena» e offre un menù che varia continuamente a seconda delle stagioni per valorizzare il patrimonio vegetale italiano. 50 Kalò offre anche un ricco menù vegetariano per rispondere alle esigenze di una fetta sempre più ampia di popolazione.
50 Kalò è stata premiata nel febbraio 2023 con il premio della critica AIRO Miglior Pizzeria dell'Olio in Italia.
Piazza Sannazaro, 201
80121 Napoli, NA, Italia
▲ Francesco & Salvatore Salvo
Francesco e Salvatore Salvo portano avanti la tradizione di famiglia, iniziata nel 1968. La loro pizzeria persegue la vera filosofia della pizza napoletana, rendendola attuale e al passo coi tempi.
«La pizza è un prodotto semplice, basato su pochi ingredienti e per questo è fondamentale che questi siano di qualità eccellente, garantita da fornitori di fiducia che trattano solo prodotti di primissima scelta» spiegano i fratelli Salvo. «Selezioniamo il meglio dei prodotti presenti sul territorio per offrire sapori autentici. I nostri fornitori sono dei veri e propri “artigiani” che preparano il loro prodotto con sacrificio e duro lavoro quotidiano».
Il menù offre pizze dai gusti unici come la «Nonna Rosa» con polpette di carne o la Oshirase, con filetto di manzo marinato nella soia, ma quello che realmente stupisce sono le sette tipologie di Margherita presenti nella lista. Si passa infatti dalla versione classica alla Vesuivo, per arrivare poi alla Gentile, alle Signora Maria, alla Caramella e alla Flegrea, fino a terminare con la Margherita Pop.
Riviera di Chiaia, 271
80121 Napoli, NA, Italia
▲ Dry Milano
Nel cuore di Milano, in via Solferino, Dry presenta l’innovativo concept di Cocktail & Pizza ma, come dichiara lo chef Lorenzo Sirabella è «l’atmosfera e l’esperienza che si vive al Dry a non essere replicabile».
L’ambiente offre un’atmosfera urbana, tra luci soffuse e musica al bancone dove si creano incredibili cocktail da accompagnare a pizze e focacce di alta qualità. Per iniziare, non può assolutamente mancare la focaccia al padellino (in forno elettrico a 360°C per circa 2 minuti) con vitello tonnato.
Tutti i prodotti verdure, pesce, carne ma anche formaggi, salumi e legumi DOP sono di provenienza italiana, minuziosamente selezionati da piccoli produttori del territorio.
Via Solferino, 33
20121 Milano, MI, Italia
▲ La Notizia 94
Pizzeria la Notizia vuole essere un angolo di casa. La casa di Enzo Coccia, dove lo chef ritrova se stesso e dà il benvenuto ai suoi ospiti, per vivere insieme la sua storia fatta di tecniche antiche e tradizioni.
Una pizzeria che si trasforma in officina di idee e sperimentazione per offrire proposte dalla qualità e dal gusto impeccabile. Non a caso, La Notizia 94 è la prima pizzeria gourmet ad essere segnalata nella prestigiosa Guida Michelin e insignita della forchetta, della quale si fregia dall’anno di apertura.
«Considero la scoperta di un nuovo piatto, che stimola l’appetito e prolunga il piacere, un evento assai più interessante della scoperta di una stella: ne vediamo già abbastanza» ha dichiarato Enzo Coccia.
Via Michelangelo da Caravaggio, 94
80126 Napoli, NA, Italia
▲ Kilo
«Un viaggio attraverso le diverse possibilità della lievitazione» spiega Jacopo Chieppa, titolare di Kilo. Una pizzeria basata su farina, passione e ricerca che propone ricette inedite pensate dallo chef per esaltare le caratteristiche specifiche dell'impasto, sempre con un occhio attento alle materie prime scelte e alla territorialità dei prodotti e dei sapori.
Una pizza mai scontata che mostra e dimostra tutta la passione dello chef per il mondo della lievitazione, maturata in anni di esperienza.
Il menù si divide in quattro categorie: il Pan Prino, un conetto di pasta di pizza fritta ripieno di ingredienti selezionati; la Pizza Contadina, la classica pizza tonda preparata con l'impasto multicereale firmato dallo chef, il Crunch, formato da due pale romane che si incontrano e con la loro croccantezza fanno da cornice alla farcitura, e infine la Pala Romana.
Lungomare C. Colombo, 188
18100, Imperia, IM, Italia
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