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March 03 2018
Se il programma elettorale è stato dimostrato essere un plagio, originalissime e autentiche sono invece le loro proposte di legge. Dopo una lettura attenta delle fatiche legislative prodotte dal M5s si può infatti testimoniare che il vero pericolo non è rappresentato dall’inesperienza e dall’incompetenza ma dalla minchioneria e dalla stravaganza.
Prima di iniziare a illustrarle è però opportuno ripassare alcuni classici del pensiero del Movimento, dichiarazioni che fanno ormai parte della loro grande Storia: «Si può convivere con il cancro e gli esami medici sono pericolosi»; «Il tumore si può curare con il limone e la cacca di capra»; «Per curare il tumore alla prostata basta trombare»; «L’11 settembre è stato un complotto»; «L’Aids è la più grande bufala del secolo»; «I vaccini sono inutili e dannosi». Queste sono le vette più alte, il catechismo dei parlamentari M5s che si fonda sul comandamento «uno vale uno», anche se Luigi Di Maio vale di più, e su quel «reddito di cittadinanza» che qualsiasi vero economista ha confermato essere una proposta irrealizzabile, in pratica una somarata.
Quello che si propone da qui in avanti è invece un indispensabile catalogo di deputati e senatori dall’incontrovertibile talento, uomini che hanno consumato un’intera legislatura nel tentativo di far approvare quanto di più strampalato si possa concepire.
Tra le più avanzate fantasie bisogna partire dalla proposta della deputata Francesca Bunisarolo e dalla sua “raccolta differenziata dei mozziconi di sigaretta” che in Italia scopriamo, grazie a questo disegno, essere ogni giorno 140 milioni nella «maggior parte dei casi abbandonati per strada, nei campi, nelle spiagge, o gettati nei tombini». Insomma, adotta un mozzicone. Il problema è così serio che nel testo viene affrontata anche la longevità dei mozziconi con filtro che, si apprende nuovamente, «non si disfano nemmeno immergendoli nell’acqua e che se gettati nelle caditoie delle fognature o del water possono essere causa di intasamenti e guasti alle tubature e alle pompe».
Dato che si parla di scarichi e idraulica, vale la pena avvertire sugli effetti pericolosi del “triclosano”, un antibatterico presente nel sapone delle mani che è stato oggetto di attenzione da parte del deputato Mirko Busto, uno che nel suo disegno di legge, il numero 4078, mette in discussione perfino l’atto più salutare del mondo: lavarsi. «Da qualche tempo – scrive Busto – si discute molto della validità e della sicurezza dei cosiddetti prodotti antibatterici per la cosmesi e igiene quotidiana». Si sa che gli odori della piazza sono la risorsa del Movimento, ma non si poteva certo immaginare che occorresse difendere il sapone dagli attacchi di Busto.
A metà tra supercazzola e lo scioglilingua, per merito della deputata Silvia Benedetti è possibile invece proteggersi da quelle presenze maligne che sono le “sostanze perfluoralchiliche” che grazie a questo provvedimento scopriamo trattarsi di «composti organici formati da una catena alchilica di lunghezza variabile totalmente fluorurata e da un gruppo funzionale idrofilico, generalmente un acido carbossilico o solfonico». Storditi dalla chimica e da questa tavola periodica corriamo il rischio di dover rinunciare anche alle stoviglie di plastica che sono il tormento della senatrice Vilma Moronese che con il suo disegno vuole impedirne l’utilizzo nella ristorazione collettiva. L’idea è quella del proibizionismo come si faceva come il whisky a Chicago.
Le sanzioni prevedono infatti una multa che va da 5 mila a 10 mila euro. L’ecosistema, come si capisce, è tra le priorità del Movimento di Grillo che in questi cinque anni non ha lesinato energie. Allievi del filosofo francese Rousseau, sostenitore dell’idea che l’uomo sia un animale buono ma guastato dalla società, deputati come Massimo Bernini hanno legiferato per regolamentare il controllo dei funghi epigei destinati alla vendita al dettaglio, al fine di «impedire così la vendita e la conservazione nell’immediatezza della freschezza del prodotto peraltro altamente putrescibile». A ricevere conferma della passione di Bernini per il mondo bucolico sopraggiunge un altro densissimo disegno sullo stato degli alveari e in particolare delle api pronubi.
È il numero 2862 e questa volta Bernini può contare sul valido aiuto di altri 6 deputati pronti a intervenire finalmente per ridurre “l’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto relativa alla pappa reale”. Giace purtroppo in commissione invece la proposta, sempre di questo discepolo di Atena, di “salvaguardia e ripristino dei castagneti” che perderà nella prossima legislatura il suo campione. Bernini ha già fatto sapere che non si ricandiderà per motivi personali. Mancherà. È sicuro. Ma non tutto è perduto. Il parlamento ha potuto fare affidamento in questi anni su un altro Bernini, Paolo, che ha completato quanto cominciato da Massimiliano. Se uno si è occupato della flora, l’altro si è concentrato sulla fauna.
A firma di Paolo è il disegno che potrebbe scompaginare l’antropologia e rimettere in discussione i testi di uno dei suoi più acuti protagonisti che di nome fa Ernesto De Martino. Tarantolato da passione civile e animale, l’altro Bernini, per rafforzare le sue tesi ha addirittura chiesto conforto al drammaturgo George Bernard Shaw di cui riporta il seguente aforisma “nel nome delle tradizioni si commettono i crimini più atroci”. Da questa presa di coscienza scaturisce il disegno di legge che prevede il divieto di utilizzo degli animali nelle feste popolari laiche o religiose, a partire dalla “festa della Madonna delle Galline (Salerno)”, di cui Bernini, tiene a specificare nel suo testo, “è stato testimone”. La guerra di liberazione del Movimento contro la subalternità dell’animale all’uomo rischia di esodare anche i domatori dei circhi e le loro esibizioni ritenute in questa versione forme anacronistiche e superate.
Il divieto di far esibire animali nei circhi equestri porta la firma della deputata Chiara Gagnarli e prevede la riconversione graduale di queste carovane. La Gagnarli non si è voluta spingere oltre ma non è peregrino pensare che la prossima tappa sia il reddito di cittadinanza da estendere anche alle scimmie.
Superando le inibizioni che avvolgono da sempre questo tema, solo la deputata Loredana Lupo ha avuto il coraggio di portare nella casa della democrazia uno dei tabù che neppure i radicali nella loro indefessa attività hanno avuto la forza di sottoporre a referendum.
Parliamo degli accoppiamenti tra uomo e animale, la zooerastia, che la deputata per prima sa essere tematica “delicata e forse poco nota all'opinione pubblica italiana, ovvero il compimento di atti sessuali con animali da parte di esseri umani”. Dino Risi ne fece un episodio del suo film Vedo Nudo con Nino Manfredi. Convocato dal giudice in tribunale, Manfredi, in veste di contadino, spiegava che la colpa era della gallina che lo aveva provocato.
Ebbene, non solo, Manfredi la passava liscia ma la legge italiana riconosceva, altro che unioni civili!, la legittimità del rapporto. Dopo gli sforzi della parlamentare, il disegno di legge modifica alcuni commi del codice penale e scopriamo essere in “corso di esame in commissione”. Si confida che la notizia scoraggi quanti più viziosi possibili.
Come si vede, l’attività vasta e singolare dei parlamentari sbarcati a Montecitorio solo cinque anni fa, ha provato che in Italia la musica è cambiata. In questa nuova sinfonia democratica non manca infatti neppure l’attenzione per gli strumenti a corde, come il mandolino, che con il disegno di legge numero 2187 a firma di Luigi Gallo, potrebbe essere introdotto come materia di insegnamento nelle scuole secondarie di primo grado.
Ingiustamente additati come guastatori della sintassi e più volte maltrattarti per i titoli di studio, oltre che per i congiuntivi e per le sviste storiche, in parlamento sono approdate le notevoli riflessioni di uno dei deputati preferiti da Beppe Grillo, Carlo Sibilia, da sempre scettico sull’allunaggio americano ma sicurissimo che nei concorsi pubblici italiani vada vietato l’inserimento del voto di laurea.
È diventato anche questo un disegno di legge che Sibilia ha condiviso con Vega Colonnese ed Emanuele Scagliusi e che l’efficiente portale Openpolis ci comunica essere stato assegnato in commissione ma non ancora esaminato. Per non omettere un altro importante campo d’azione, i disegni di legge rivolti a istituire commissioni d’inchiesta, va segnalato il numero 1409 di Claudio Cominardi per indagare sulle agevolazioni di Stato di cui avrebbe beneficiato la Fiat dal secondo dopoguerra a oggi.
Animati dallo spirito punitivo, i parlamentari di Grillo vogliono abolire anche quel lurido spagnolismo che per loro è il titolo di onorevole. Fin qui nulla di strano se non fosse che la sanzione per chi dimentica di sostituire il titolo di onorevole con “cittadino portavoce” potrebbe provocare la bancarotta personale come prevede il disegno di Tiziana Ciprini: da 600 a 6000 euro la multa.
Affaticati e provati dalla visita di questo manicomio legislativo, l’unico rifugio risulta essere il disegno di legge n° 3221 che non a caso ha convinto quasi all’unanimità i deputati M5s corsi ad applicare in calce la propria firma. È un disegno che potrebbe fare storia. Schietto quanto documentato, il provvedimento istituisce come figura professionale l’operatore shiatsu.
Qui vale un attimo arrestarsi e lasciare parlare i documenti: “L’operatore shiatsu non è ancora riconosciuto come figura professionale (al pari, per esempio, di uno psicoterapeuta o di un fisioterapista), cosa già avvenuta, invece, in alcune nazioni europee. Da noi manca un indirizzo di studio riconosciuto e le scuole di shiatsu sono private.
Ma è ora tempo di rispondere, come si intende fare con la presente proposta di legge”. Tra gli ultimi lampi: la proposta di Vincenzo Santangelo per regolare la partecipazione nel circolo delle forze armate; l’eco-latte senza latte e senza l’intervento della zizza di mucca.
Convinti di aver fornito un trionfo e una sintesi di questi tentativi di legge, insomma, la gazzetta ufficiale della stramberia a Cinque Stelle, è giusto celebrare e proporre un’onorificenza ad alcuni uomini e donne ingiustamente dimenticati ma che in realtà si sono sacrificati per il paese. Parliamo di Cosimo Petraroli, Giulia Sarti, Marco Brugnerotto, Paola Carinelli e Marta Grande.
Sono parlamentari del Movimento che in cinque anni non hanno lasciato del loro passaggio in politica neppure un disegno di legge, nessun tentativo di imbrattare e modificare il codice. A questi valorosi è giusto riconoscere il titolo di eroi e rivolgere un ringraziamento. Grazie.