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(Photo by BERTRAND GUAY/AFP via Getty Images)
Collezioni

Le nuove Giovanna d'Arco di Dior, forti e femminili

Bisogna partire dalla video installazione NOT HER di Elena Bellantoni che occupa tutte le pareti della scenografia dello show per capire il significato che Maria Grazia Chiuri, direttrice artistica delle linee donna Dior, ha voluto dare a questa collezione prêt-à-porter 2024.

Il concetto fondante è sempre radicato nel binomio femminile/femminismo, ormai magnifico pensiero ossessivo della Chiuri che, in questo caso, viene esplicitato «attraverso le figure femminili (l’artista stessa) rielaborate da Bellantoni, in chiave pop, seguendo gli immaginari della pubblicità sessista accompagnati da frasi che diventano contrappunto a rispondere allo stereotipo dominante: «Non è lei, lei non è più tutto questo» come spiega Maria Grazia Chiuri.

Che aggiunge: «Quello che ha fatto partire la collezione è stata la lettura del libro sul processo a Giovanna d'Arco che è passata repentinamente da Santa a strega. E alla fine sono proprio le streghe che conservano il sapere della dea madre, tramandano la conoscenza delle piante e rispettano i tempi della natura».

Altro libro che la designer cita come fonte di riflessione e quindi ispirazione per la collezione è quello dell'antropologa Michela Zucca dal titolo Donna delinquente e ribelle.

Da qui, lo stile medievale di gonne e abiti con pieghe a colonne, l'uso di tessuti maschili, con una matericità che conserva i ricordi del tempo che passa come avviene in certi lavori di Burri.

Nascono da queste ispirazioni anche i motivi dark e le radiografie dei fiori stampati su gonne e abiti come pure le erbe officinalis, le fasi lunari e gli animali fantastici. Interessante l'uso della maglieria che accarezza il corpo, una chiara citazione della cotta di maglia.

Una collezione studiata in ogni dettaglio, rigorosa ma non punitiva con picchi di eleganza e di allure sexy. Impeccabile.

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