Lifestyle
January 14 2019
Il surrealismo pop di Marni, lo street di Burlon e la filosofia del viaggio di Eleventy
Legge, fantastica, rielabora con un linguaggio fresco e gentile Francesco Risso, il direttore creativo di Marni che ha presentato una collezione giocosa nell’impatto e rigorosa nella sostanza. L’idea di partenza o una delle idee che hanno dato il via è legata al film di animazione “Allegro ma non troppo” di Bruno Bozzetto: è da qui che sono tratti i motivi delle stampe. Ma la partenza della collezione è classica con giacche e pantaloni di fustagno, cappotti bouclé, camicie Oxford poi, come in un vortice da danza dionisiaca, tutto si mescola, si fonde e si combina regalando pigiami in seta con stampe tratte da un bestiario immaginario, camicie in finto rettile, gessati disallineati. L’effetto finale è di scanzonata irriverenza rispetto allo stile ma di profonda conoscenza dei canoni del vestire nella sostanza. Risso è un sognatore libero, forse uno dei pochi italiani con un buon rapporto creatività e competenza.
Niente di nuovo all’orizzonte: Burlon e sempre Burlon, non si tradisce in fatto di coerenza ma nello stesso tempo non incanta più. Forse neppure i post millennials, quelli che hanno fatto la sua fortuna.
Niente regole e confini, ogni cosa è lecita, questa la filosofia di Marcelo Burlon che da designer-dj è un maestro del mixare.
Il viaggio è il tema portante della collezione di Eleventy come spiega in questa intervista per Panorama Marco Baldassarri, direttore creativo e amministratore delegato del brand