Facebook divieto
Sean Gallup/Getty Images (2017)
Tecnologia
Le regole di Facebook sono inadeguate?

Facebook non è un sito Web, e nemmeno un semplice social network. È piuttosto un giardino recintato, con le sue dinamiche, il suo business privato e ovviamente le sue regole. Perché d’accordo che tutti vogliono condividere tutto, ma c’è un limite a ciò che si dovrebbe mostrare in pubblico.

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ll condizionale è d’obbligo, perché poi - come abbiamo visto - ci sono situazioni che sfuggono completamente al controllo della gendarmeria di Menlo Park. Pornografia, fake news, contenuti inappropriati che inneggiano all’odio, alla violenza, al suicidio: sono queste, ormai, le spine nel fianco del servizio, mine vaganti pronte a esplodere in ogni momento, gettando dubbi sulle reali capacità di Mark Zuckerberg e soci di tenere le redini su una comunità che si appresta a toccare i 2 miliardi di utenti.

Cosa censurare (e cosa no): cosa dicono le linee guida di Facebook
Proprio sulle leggi del continente (virtuale) più grande del mondo, prova a fare luce il Guardian con quella che è tutti gli effetti la più grande inchiesta mai effettuata finora sui fondamenti - etici più che giuridici - che regolano la censura su Facebook. Le rivelazioni del quotidiano britannico, venuto in possesso di "un centinaio di manuali a uso interno”, si concentrano in particolare sulle linee guida che orientano l'esercito dei 4.500 moderatori (diventeranno oltre 7.000 nei prossimi mesi) che hanno il delicatissimo compito di scremare ciò che si può o non si può vedere sulla piattaforma.

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

Esempi di commenti ritenuti innocui per via della loro scarsa credibilità: “prendete a calci una persona coi capelli rossi”, “per rompere il collo a una puttana, assicuratevi di applicare tutta la tua pressione al centro della gola”, “picchiamo i bambini grassi” Esempi di commenti pericolosi (in quanto credibili): “Qualcuno uccida Trump”, “accoltelliamo i sionisti e diventiamo il loro terrore

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

The Guardian
Esempi di commenti violenti da censurare: “Ti taglio la gola e appendo il tuo collo sanguinante dai tuoi tessuti”, “Distruggerò l’ufficio di Facebook di Dublino"

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Esempi di commenti violenti da censurare: “Dovremmo mettere tutti gli stranieri in una camera a gas”, “Dovremmo violentarle, linciarle”, "Pochi proiettili nella sua direzione (Hilary Clinton) farebbero bene alla nazione"

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Esempi di commenti ritenuti innocui per via della loro scarsa credibilità: “Spero che qualcuno ti uccida”, “aspetto che un ladro venga ucciso”. Esempi di commenti ritenuti pericolosi e dunque da rimuovere: “Odio gli stranieri e vorrei ucciderli tutti”, “Vorrei vederlo per strada cosparso di benzina e bruciarlo vivo"

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Esempi di commenti ritenuti innocui per via della loro scarsa credibilità “Quella ragazzina è meglio che stia attenta prima che suo padre le spacchi la faccia”, “HEy bastardo faresti meglio a pregare Dio affinché non perda la testa altrimenti faccio fuori centinaia come te”, “Smettila di lamentarti altrimenti dovrò tagliarti la lingua”

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Esempi di commenti ritenuti pericolosi per via della loro credibilità “Ucciderò il capo di stato taiwanese in 48 re”, “Farò una passeggiata in Temple Bar stanotte e picchierò tutte i senzatetto che incontrerò”, “Sono pèronto a salire sulla Trump Tower e ammazzare quel figlio di …”

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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. Il criterio di “credibilità” è ciò che sta alla base delle policy di censura di Facebook sui commenti violenti: “Ti ucciderò John” non è considerato credibile e quindi ammesso, viceversa “Ti ucciderò John, ho il coltello per farlo” è considerato credibile e dunque da rimuovere. Allo stesso modo distruggete l’ufficio di Dublino di Facebook è considerato non credibile, bombardate l’ufficio di Facebook sì.

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Non permettiamo la condivisione di foto e video che muiono o vengono ferite se associate a espressioni di sadismo, riporta una slide di Facebook

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Esempi di sadismo possono riguardare godimento per la sofferenza ("Amo vedere quanto soffre"), l’umiliazione ("Prendetelo in giro e fatelo piangere") e commenti alla sofferenza a sfondo sessuale ("Godo a vederla bruciare")

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Esempi di commenti non ritenuti sadici: opinioni sulle pene (solo per figure pubbliche), sostegno alla pena di morte, dichiarazioni di consenso dinnanzi a sentenze “violente” (ad es. “Si merita quello che gli è successo”, “È solo colpa sua”, “Usare la forza è l’unico modo per educare quel bastardo”)

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Foto e video che contengono violenza contro persone e animali con commenti sadici devono essere rimossi

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Per celebrazione della violenza si intende un’attività di promozione (parlare positivamente) o utilizzare termini sensazionalisti associati ai contenuti violenti (ad es. “Questo è straordinario”, “Guardate quanto è cool”, ecc.)

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Per ferite gravi si intendono ferite che derivano da atti violenti. Il termine è importante solo nei casi in cui colui che posta sembra celebrare la violenza commessa

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Facebook definisce morte violenta tutto ciò che concerne omicidi, incidenti e suicidi. Le eccezioni sono rappresentate dai feti e dagli aborti purché non contengano nudi.

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Non sono ammessi contenuti nei quali la morte violenta o il grave ferimento è associata a una compenente celebrativa. Questo vale anche per gli animali.

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Non vengono definite celebrative le opinioni relative a reati o pene (solo per figure pubbliche), sostegno alla pena di morte o alle sentenze di pena capitale, dichiarazioni ambigue a seguito di shock

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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I video di morte violenta possono contrassegnati come disturbanti ma essere comunque ammessi in quanto capaci di creare consapevolezza su certi argomenti. Nel vedere questi contenuti, i minori dovrebbero essere effettuata accompagnati da un adulto e in ogni caso senza funzione auto-play attivata

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Fra i contenuti violenti che devono essere rimossi i video di mutilazioni (qualsiasi sia la causa scatenante), contenuti visuali correlati a sadismo, terrorismo e celebrativo

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Facebook definisce revenge porn tutti i contenuti di nudo o semi-nudo relative a persone che non hanno acconsentito al trattamento di tali post. In particolare per essere considerato tale una foto o un video deve sottostare a tre condizioni (contemporaneamente): 1. Essere scattata o registrata in privato 2. Contenere foto di nudo o quasi nudo o sessualmente atttivo 3. Mancare di consenso e confermata da un contesto di tipo vendicativo o da fonti indipendenti

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Permettiamo la condivisione degli abusi sui bambini con lo scopo di identificare i minori e soccorrerli, spiega Facebook, ma aggiungiamo delle misure di protezione per salvaguardare l’audience.

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Bambino o minore è definito colui che è più giovane di 18 anni, adulto chi superato la maggiore età, un bambino piccolo è definito come un infante che non riesce a stare in piedi. In generale il concetto di abuso è correlato all’uso della forza con l’intento di fare del male.

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Fra gli esempi di abusi accettati video di bambini ripetutamente calciati, picchiati, schiaffeggiati da adulti, video di morsi sulla pelle, bruciature e tagli, avvelenamento, strangolamento, soffocamento o tentativi di annegamento compiuti da un adulto,

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Fra gli esempi di abusi accettati anche video di adulti che scuotono e fanno girare ripetutamente i bambini dai loro polsi, caviglie, braccia, gambe, collo, o contenuti di bambini che fumano tabacco o marijuana (o che vengono incoraggiati a fumare)

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

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Gli abusi sui bambini non vengono censurati ma contrassegnati come “inquietanti”, a meno che non siano di tipo non sessuale o contengano elementi celebrativi o sadici.

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

Fra i contenuti a sfondo sessuale che non violano le policy anche le foto di nudi dell’Olocausto

Facebook, cosa dicono le istruzioni per i moderatori

Contenuti sessuali sono consentiti solo come attività simulata (senza nudi) o con richiami non espliciti (baci a bocca aperta). In alternativa, solo per adulti, sono accettate scene più esplicite ma coperte attraverso barre nere o frammentate attraverso effetto pixel.

Secondo questi prontuari, spiega il quotidiano britannico, frasi come "Qualcuno spari a Trump" non sono ammissibili, perché chi è un capo di stato appartiene a una categoria protetta. Non ci sarebbe alcuna censura invece per commenti come "Per rompere il collo a una puttana, assicuratevi di applicare tutta la tua pressione al centro della gola", o "fottiti e muori", in quanto minacce considerate "non credibili".

Foto e video: due pesi e due misure
Quantomeno discutibili anche le policy su immagini e video scabrosi: "Facebook non censurerà le tramissioni live di persone che si fanno del male perché non vuole censurare o punire le persone in difficoltà", si legge fra i documenti in possesso del Guardian. E ancora: "I video di morte violenta non devono sempre essere eliminati - anche se contrassegnati come inquietanti - perché possono contribuire a creare la consapevolezza di problemi legati alle malattie mentali".

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Ambiguo anche il trattatamento riservato alle foto di abusi fisici non sessuali e di bullismo ai danni dei bambini, che "non devono essere eliminati o attivati a meno che non ci sia una componente sadica o celebrativa", e alle foto contententi abusi sugi animali, censurabili "solo se estremamente sconvolgenti e inquietanti".

Fino al paradosso dei video sugli aborti  (consentiti purché non ci sia del nudo) o del sesso nei post di carattere artistico, concesso per le opere realizzate in modo artigianale ma non in quelle digitali.

Una crescita troppo rapida
Sono regole che vengono definite "incosistenti" anche dagli stessi moderatori del social network. "Facebook è cresciuta troppo rapidamente", spiega uno di loro al Guardian, sottolineando le difficolta ormai evidenti del servizio nelmantenere il controllo sui contenuti più critici.

A rendere la situazione ancora più complessa è il numero ormai spaventoso di segnalazioni pervenute ai revisori. Solo per quanto riguarda i cosiddetti account fake (profili che non appartengono a persone reali), ci sarebbero circa 6,5 milioni di casi al mese da analizzare.

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In altre situazioni, è il caso ad esempio del cosiddetto revenge porn, il problema è invece di velocità: ci sono moderatori chiamati a prendere una decisione - sì o no - circa l'appropriatezza di un'immagine in meno di 10 secondi, rivela ancora il quotidiano britannico.

Facebook continuerà a investire, ma le segnlazioni resteranno fondamentali
La replica di Facebook è affidata alle parole di Monika Bickert, responsabile globale della sicurezza di Facebook, che ammette: "Abbiamo una comunità globale davvero eterogenea e le persone hanno idee molto diverse su ciò che è bene condividere. Non importa dove si metta la linea, ci saranno sempre alcune aree grigie. Ad esempio, la linea tra la satira e l'umorismo e il contenuto inappropriato è talvolta molto grigia"

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"Facebook continuerà a investire per migliorare la sicurezza", ci tiene comunque a rassicurare la responsabile, ma questo impegno andrà di pari passo col rafforzamento della sorveglianza da parte degli utenti stessi, il cui contributo sarà ancora determinante per individuare tutti quei casi che finiscono inevitabilmente per sfuggire alle maglie dei controlli di sicurezza.  

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Secondo Menlo Park, insomma, non ci sarà vera sicurezza senza un'adeguata collaborazione da parte degli utenti. Un approccio che ha del pragmatico, vista la crescita incontrollabile del volume di traffico generato dagli utenti, ma che un po' stride con la potenza (organizzativa oltre che economica) di quella che, in fin dei conti, è con Google la società più importante della nostra epoca.

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