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July 12 2016
Ci era già cascato un anno fa quando la stampa di opposizione turca aveva rivelato che il palazzo presidenziale fatto costruire nel 2015 da Tayip Erdogan, e costato ai contribuenti la bellezza di 570 milioni di euro, spende in energia elettrica circa 5 milioni di euro annui, pari secondo Zaman, tra il 18 dicembre 2014 e il 18 marzo 2015, a 15 mila euro giornalieri.
Ci è cascato anche questa volta, per una questione assai meno istituzionale. Ma sempre di spese pazze si tratta, nella fattispecie di Emine Erdoğan, sua moglie, la First Lady che l'otto marzo scorso, in occasione della Festa della Donna, disse che in epoca ottomana«l’harem era una scuola per preparare le donne alla vita», facendo infuriare tutto il movimento femminista.
Questa volta, però, a finire nel mirino della stampa di opposizione, è la lista della spesa da 50 mila dollari nei mercatini dell'antiquariato di Varsavia presentata sempre dalla First Lady in occasione del vertice Nato, mentre il marito - di cui sono sempre insistenti le voci sui suoi numerosi e ultramilionari conti all'estero intestati a prestanome - era impegnato a discutere le future strategie dell'Alleanza nella capitale polacca.
A immortalare lo shopping selvaggio della First Lady tra i mercatini della città polacca, con tanto di guardie del corpo dei servizi segreti intente a caricare su un furgoncino diversi mobili antichi, ci sono anche alcune fotografie. Su twitter in queste ore spopola l'hashtag "Emine compra, il popolo paga".
Seems like one of antiques First Lady Emine Erdoğan bought while in Warsaw was a menorah v @hvmoltkepic.twitter.com/swYMd25T94
— ilhan tanir (@WashingtonPoint) 11 luglio 2016