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October 09 2015
“Le variazioni d'Orsay”, pubblicato in Italia da Coconino Press, è il nuovo, appassionante libro a fumetti di Manuele Fior, italiano trapiantato in Francia già autore degli ottimi e pluripremiati “L'intervista” (recensione) e “Cinquemila chilometri al secondo”, e del recente racconto “I giorni della merla” nell'antologia “L'età della febbre” (recensione).
Frutto di un invito a fare un fumetto dedicato al Musée d'Orsay, museo parigino specializzato nell'arte della seconda metà dell'Ottocento e del primissimo Novecento, “Le variazioni” è un'immersione in uno dei periodi d'oro dell'arte francese.
I disegni dipinti a guazzo di Fior esprimono il legame con dell'arte del Musée ancor prima del contenuto della storia, con chiare influenze tanto di impressionisti e post-impressionisti che dell'art nouveau e dell'esperienza grafica di Toulouse-Lautrec.
Lungi dall'essere una pedante esposizione didattica, il libro è un volo di fantasia ispirato tanto alla qualità estetica dei quadri e dell'architettura dell'edificio, quanto alla colorita storia personale degli artisti stessi.
Nel complesso, “Le variazionid'Orsay” risulta un'appassionata dichiarazione d'amore per la storia dell'arte, nonché un bell'esercizio di narrazione sequenziale.
Incantatrice di serpenti di Rousseau e guardiana del museo, una corpulenta donna di colore osserva i visitatori, passa a salutare le opere esposte e i quadri protetti nel deposito, e fa da collante del racconto ricordando gli artisti.
La sua controparte è il pittore Degas, che con la sua vita lunga, le numerose frequentazioni e il carattere riottoso fa invece da filo conduttore di una serie di scene di ispirazione storico-biografica.
La mostra di quelli che poi saranno chiamati impressionisti e la discussione che la precede costituiscono la parte centrale del libro. Sono due sequenze movimentate, brillanti e molto divertenti. I dialoghi sono serrati, e alcune espressioni di un gergo contemporaneo, quasi giovanilistico, rendono ancora più esilaranti alcune delle scene.
Il dramma della sventurata modella di Ingres, la vecchiaia di un Degas quasi cieco e la morte di Gauguin sono trattati nella stessa maniera agile, con ironia e amarezza, in una narrazione compressa ed efficace.
Il libro si chiude riprendendo l'apertura, in un piacevole gioco di simmetria: la guardiana si sveglia dal suo sogno, Manuele Fior smette di guardare i quadri nel museo e va via, due ragazze piene d'entusiasmo per il progresso e la modernità escono dalla Stazione d'Orsay nel 1900, quasi novant'anni prima che questo diventi l'odierno Museo.
“Le variazioni d'Orsay” è un volume brossura di 72 pagine a colori di grande formato. È pubblicato da Coconino Press che lo propone a 16 Euro.
Si ringrazia Nicola D'Agostino per la collaborazione nella realizzazione dell'articolo.