Economia
January 21 2015
Il referendum contro la legge Fornero sulle pensioni è inammissibile. E' la sentenza giunta ieri dalla Corte Costituzionale che ha mandato su tutte le furie il leader della Lega, Matteo Salvini, il quale ha guidato per mesi la battaglia referendaria per abrogare l'ultima riforma previdenziale, approvata nel dicembre 2011 dal governo Monti.
Legge Fornero: i 5 punti della riforma che fa discutere
Nonostante il pronunciamento della Consulta, però, l'idea di mettere mano alla Legge Fornero non è affatto tramontata. Oltre alla Lega che vuole abolirla del tutto, c'è infatti un nutrito gruppo di deputati e senatori che vorrebbe almeno rendere più flessibile la riforma, in modo che le regole di accesso al pensionamento diventino meno severe. Sia nel centrodestra che nel centrosinistra, infatti, diversi parlamentari stanno lavorando in questa direzione: da Giorgio Airaudo, ex-sindacalista della Fiom e deputato di Sel, si arriva fino a Maurizio Sacconi del Nuovo Centrodestra, passando per il presidente della Commissione Lavoro di Montecitorio, Cesare Damiano (Pd). Infine, anche l'attuale ministro del welfare Giuliano Poletti, ha dichiarato più volte di essere disponibile a rivedere le regole sul pensionamento, proprio per renderle più flessibili in caso di necessità e qualora i vincoli di bilancio lo consentano.
Esodati, perché il problema non è risolto
Tra le ipotesi circolate nei mesi scorsi, e sostenute in primis da Damiano del Pd, c'è per esempio l'introduzione di una soglia di accesso alla pensione più bassa di quella attuale, che verrebbe fissata a 62 anni, con almeno 35 anni di contributi, introducendo però delle penalizzazioni per chi si ritira dal lavoro prima dei 66 anni. Damiano ha avanzato anche l'idea di adottare la cosiddetta quota 100, un sistema che permette ai lavoratori di mettersi a riposo non appena la somma dei contributi versati e dell'età anagrafica raggiunge la soglia di 100 (per esempio con 63 anni d età e 37 di carriera). Tutte queste proposte, però, devono fare i conti con un particolare importante e tutt'altro che trascurabile: la disponibilità di coperture finanziarie. La Legge Fornero, infatti, assicura risparmi di spesa per circa 80 miliardi di euro in dieci anni, tra il 2012 e il 2021 (stime Inps) . Dunque, come è già avvenuto in passato, la Ragioneria Generale dello Stato è pronta a stoppare qualsiasi tentativo di modifica alla riforma, che non rispetti gli stessi vincoli di bilancio.