Lesbo: Papa Francesco scuote l’Europa

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Un gruppo di 12 siriani salgono sull'aereo con Papa Francesco da Lesbo. Saranno ospiti in Vaticano - 16 aprile 2016
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Papa Francesco benedice un rifugiato nel campo di Mytilene a Lesbo, grecia - 16 aprile 2016
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Migranti e rifugiati salutano Papa Francesco in visita a Lesbo - 16 aprile 2016
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Le corone di fiori lanciate in mare da Papa Francesco, il Patriarca Bartolomeo e l'Arcivescovo Geronimo in memoria dei migranti vittime del mare - 16 aprile 2016
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Papa Francesco bacia un bambino al centro profughi di Moria in Grecia
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Il patriarca Bartolomeo tiene tra le braccia un bambino vicino a Papa Francesco sull'isola di Lesbo, in Grecia - 16 aprile 2016
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Il premier greco Alexis Tsipras saluta i rifugiati che saranno ospitati in Vaticano - Lesbo, Grecia, 16 aprile 2016
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Papa Francesco parla al porto di Mytilene sull'isola di Lesbo, in Grecia, dove ha visitato il campo profughi - 16 aprile 2016
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Papa Francesco, il Patriarca Bartolomeo e l'Arcivescovo Geronimo lanciano in mare delle corone di fiori in memoria dei migranti vittime del mare - 16 aprile 2016
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Papa Francesco stringe la mano ai migranti e rifugiati a Lesbo - 16 aprile 2016
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Papa Francesco con il primo ministro greco Alexis Tsipras al suo arrivo sull'isola di Lesbo - 16 aprile 2016
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Papa Francesco con l'Arcivescovo di Atene e dei Greci, Geronimo II, al suo arrivo a Lesbo, in Grecia - 16 aprile 2016
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Papa Francesco stringe la mano ai migranti e rifugiati a Lesbo - 16 aprile 2016
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Una donna con un cartello "Benvenuto a Lesbo, Papa Francesco" - 16 aprile 2016
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L'arcivescovo di Costantinopoli e Patriarca Bartolomeo sistema il coprispalla di Papa Francesco al suo arrivo all'aeroporto di Mytilene sull'isola di Lesbo in Grecia - 16 aprile 2016
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Papa Francesco stringe la mano ai migranti e rifugiati a Lesbo - 16 aprile 2016
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Papa Francesco stringe la mano ai migranti e rifugiati a Lesbo - 16 aprile 2016
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Papa Francesco stringe la mano ai migranti e rifugiati a Lesbo - 16 aprile 2016
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Una donna mostra a Papa Francesco un cartello che dice: "Per favore, salva il popolo degli Yazudi dal genocidio - Lesbo, Grecia, 16 aprile 2016
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Una donna bacia la mano di Papa Francesco e gli dà una lettera nel campo rifugiati di Moria sull'isola di Lesbo - 16 aprile 2016
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Papa Francesco stringe la mano ai migranti e rifugiati a Lesbo - 16 aprile 2016
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16 aprile 2016, papa Francesco a Fiumicino in partenza per l'isola di Lesbo in Grecia

"Oggi davvero era da piangere", confida Papa Francesco conversando in aereo con i giornalisti di ritorno dall’isola di Lesbo. E mostra i disegni che gli hanno donato i bimbi del campo profughi: un bimbo che annega, un sole che piange. "Anche il sole è capace di piangere... anche noi, una lacrima ci farà bene", commenta Bergoglio.

Un viaggio breve ma segnato anzitutto dall’empatia: al di là delle dichiarazioni congiunte, degli incontri bilaterali e dei discorsi ufficiali, il Papa è andato laggiù, nella Lampedusa dell’Egeo per incontrare dei volti, stringere delle mani, abbracciare chi piangeva. "Prima che numeri, sono persone, nomi, storie", ha scandito.

Questi sono i rifugiati che già in oltre 150 mila solo dall’inizio dell’anno si sono affacciati in Grecia, nonostante i blocchi. E per dare l’esempio il pontefice, con l’aiuto della Comunità di sant’Egidio, ha deciso di ospitare tre famiglie siriane in Vaticano, che sono tornate in aereo con lui.

Un gruppo di 12 siriani salgono sull'aereo con Papa Francesco da Lesbo. Saranno ospiti in Vaticano - 16 aprile 2016FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

Appello all’Europa
Non solo empatia, dunque, ma anche un severo richiamo all’Europa che sappia farsi carico della più "grande catastrofe" umanitaria dopo la seconda guerra mondiale. La forza dei gesti, come il lancio delle corone di fiori nel mare, per ricordare le vittime di questa immane strage.

Papa Francesco, il Patriarca Bartolomeo e l'Arcivescovo Geronimo lanciano in mare delle corone di fiori in memoria dei migranti vittime del mare - 16 aprile 2016 LOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images

Ma anche il richiamo delle Chiese, cattolica e ortodossa, unite nella dichiarazione congiunta firmata dal Papa, dal Patriarca di Costantinopoli e dall’arcivescovo di Atene. Chiedono "un più ampio consenso internazionale e un programma di assistenza per affermare lo stato di diritto, difendere i diritti umani fondamentali in questa situazione divenuta insostenibile, proteggere le minoranze, combattere il traffico e il contrabbando di esseri umani, eliminare le rotte di viaggio pericolose che attraversano l’Egeo e tutto il Mediterraneo, e provvedere procedure sicure di reinsediamento".

Accoglienza e integrazione, chiede il pontefice e un’estensione del diritto all’asilo temporaneo. L’Europa dei nuovi muri, dal Brennero alla Macedonia, avrà orecchie per ascoltarlo?

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