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April 04 2019
Ritratti di donne, uomini, animali, bambini.
E poi Palermo. Corpi di giudici e vittime senza nome. La politica, la vita, la morte e l'amore: questi, in sintesi, i temi dell'importante retrospettiva che Venezia dedica a Letizia Battaglia e che approfondisce la vicenda umana e artistica di una delle prime fotoreporter italiane, figura di spicco del panorama fotografico contemporaneo
La mostra "Letizia Battaglia. Fotografia come scelta di vita" resterà aperta sino al 18 agosto 2019
Ad ospitarla, la Casa dei Tre Oci di Venezia -Fondamenta delle Zitelle, 43, Giudecca
Orari: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 - Chiuso martedì
Curata da Francesca Alfano Miglietti, la mostra presenta 300 fotografie - molte delle quali inedite - che rivelano il contesto sociale e politico nel quale sono state scattate.
Ordinato tematicamente, il percorso espositivo si focalizza su quegli argomenti che hanno costruito la cifra espressiva più caratteristica di Letizia Battaglia, che l’ha portata a fare una profonda e continua critica sociale, evitando i luoghi comuni e mettendo in discussione i presupposti visivi della cultura contemporanea.
Conosciuta soprattutto per aver documentato con le sue fotografie quello che la mafia ha rappresentato per Palermo, la sua città, dagli omicidi ai lutti, dagli intrighi politici alla lotta (che s’identificava con le figure di Falcone e Borsellino), nel corso della sua carriera Letizia Battaglia ha raccontato anche la vita dei poveri e le rivolte delle piazze, tenendo sempre la città come spazio privilegiato per l’osservazione della realtà, oltre che del suo paesaggio urbano. Le sue sono immagini di grande potenza, che si distinguono da subito per il tentativo di catturare una potente emozione e quasi sempre un sentimento di "pietas".
I soggetti della Battaglia, scelti non casualmente, hanno tracciato un percorso finalizzato a rafforzare le proprie ideologie e convinzioni in merito alla società, all’impegno politico, alle realtà emarginate, alla violenza provocata dalle guerre di potere, all’emancipazione della donna.
Quello che scaturisce da questa mostra è il vero ritratto di Letizia Battaglia, un' intellettuale controcorrente, ma anche una fotografa poetica e politica, una donna che si è interessata di ciò che la circondava e di quello che, lontano da lei, la incuriosiva
Letizia Battaglia è nata a Palermo nel 1935. Madre di tre figlie, è tra le prime donne fotoreporter italiane.
Dal1974 al 1991 dirige il team fotografico del quotidiano comunista del pomeriggio “L’ORA” di Palermo e fonda l’agenzia “Informazione Fotografica”.
Le sue immagini raccontano con passione militante i sanguinosi anni delle guerre di mafia siciliana e in un bianco e nero denso di contrasti, il suo archivio si compone di foto struggenti nella perfezione della loro composizione.
Ma Letizia Battaglia non è solo una fotografa: è anche regista, ambientalista, assessore dei Verdi con la giunta di Leoluca Orlando negli anni della Primavera Siciliana, deputata all'Assemblea Regionale Siciliana, editore delle Edizioni della Battaglia.
Cofondatrice del centro di documentazione “Giuseppe Impastato”, è stata la prima donna europea a ricevere a New York, nel 1985, il "Premio Eugene Smith" per la fotografia sociale e a San Francisco, nel 1999, il "The Mother Johnson Achievement for Life"
Nel 2007, in Germania, la società tedesca di fotografia le assegna “The Erich Salomon Prize”.
Nel maggio 2009, a New York, viene premiata con il “Cornell Capa Infinity Award”.
Nella lista delle 1000 donne segnalate per il Nobel per la pace - nominata dal Peace Women Across the Globe - il "New York Times" la nomina (unica italiana) tra le 11 donne più rappresentative del 2017.
E sempre nel 2017 realizza il suo sogno inaugurando il "Centro Internazionale di Fotografia", presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, dove dirige e cura la selezione di mostre e incontri dedicati alla fotografia storica e contemporanea.