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May 16 2024
Negli ultimi anni, il dibattito sulla reintroduzione della leva obbligatoria ha ripreso vigore in diversi paesi europei, tra cui l'Italia. Il 3 maggio, durante l'adunata degli Alpini a Vicenza, il vicepremier Matteo Salvini ha proposto una forma di servizio militare obbligatoria della durata di sei mesi per ragazzi e ragazze, finalizzato al servizio della comunità su base regionale. Tuttavia, questa proposta ha suscitato reazioni contrastanti come quella del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha respinto la proposta di Salvini. Per Crosetto le forze armate non dovrebbero essere utilizzate per scopi educativi, ma piuttosto per formare professionisti ed ha suggerito l'ipotesi dei riservisti, volontari addestrati con aggiornamenti periodici, come una possibile alternativa.
La leva obbligatoria ha radici storiche profonde è stata spesso giustificata con motivazioni di sicurezza nazionale e coesione sociale. Durante periodi di conflitto, come le due guerre mondiali, la leva era considerata essenziale per garantire un adeguato numero di reclute per le forze armate.
Ma, con il cambiare dei tempi e degli approcci alla difesa nazionale, molti paesi hanno gradualmente abbandonato la leva obbligatoria tra cui l’Italia nel 2005 con la legge del 23 agosto 2004 n.226 proposta dal’ex ministro della Difesa Antonio Martino. La norma ha “abolito” l’obbligo della leva che potrebbe essere riattivato solo in stato in stato di guerra o nel caso di una grave crisi internazionale che richieda un aumento numerico delle Forze Armate.
Gli argomenti a favore della leva obbligatoria spesso includono la promozione di valori civici, l'addestramento militare che può essere utile anche in situazioni non belliche, e la creazione di un senso di appartenenza e unità nazionale tra i giovani. Inoltre, alcuni sostengono che la leva obbligatoria possa essere un'opportunità di crescita personale e di sviluppo delle competenze.
D'altra parte, ci sono anche numerose critiche alla leva obbligatoria. Molti sostengono che sia una violazione dei diritti individuali, costringendo i giovani ad un servizio che potrebbe essere in conflitto con le loro convinzioni personali. Altri argomentano che la leva obbligatoria può essere discriminatoria o portare a disuguaglianze socioeconomiche, poiché non tutti i giovani hanno le stesse opportunità di evitare o svolgere la leva in condizioni accettabili.
Un ritorno alla leva obbligatoria richiederebbe un investimento annuale di circa 15 miliardi di euro, solo per sei mesi di servizio. Una cifra che non tiene conto dell’inflazione fino al 2024, rimanendo ancorata al 2018, anno in cui Salvini avanzò questa proposta durante la campagna elettorale.
L'avvento della tecnologia militare avanzata e delle nuove minacce alla sicurezza ha portato alcuni stati a riconsiderare l'efficacia e la necessità della leva obbligatoria nel contesto moderno.Negli ultimi decenni, molti paesi hanno sostituito la leva obbligatoria con sistemi di servizio militare volontario o con altre forme di servizio civile. Mentre altre nazioni continuano a mantenere la leva obbligatoria. Ad esempio, le Repubbliche baltiche hanno introdotto la leva obbligatoria per affrontare le preoccupazioni legate alla sicurezza regionale, mentre paesi come la Finlandia e la Norvegia mantengono un servizio militare obbligatorio per gli uominie volontario per le donne.La Grecia invece ha un sistema di leva obbligatoria per i cittadini maschi di età compresa tra i 19 e i 45 anni. Il servizio militare dura nove mesi per l'esercito e un anno per la marina e l'aeronautica.Anche la Svizzera mantiene una forma di leva obbligatoria chiamata "Dienstpflicht" o "Service Obligatoire". Gli uomini svizzeri sono tenuti a servire nell'esercito o in servizi alternativi come la protezione civile.