Dal Mondo
October 04 2024
Questa notte, aerei da guerra israeliani hanno condotto attacchi su un bunker sotterraneo, dove si ritiene fossero riuniti i principali leader di Hezbollah, inclusa la presunta figura destinata a succedere al leader del gruppo, recentemente assassinato. Una serie di potenti esplosioni ha scosso i quartieri densamente popolati a sud di Beirut, con le onde d'urto che hanno fatto tremare edifici in tutta la capitale libanese. Funzionari israeliani, che hanno parlato in anonimato al New York Times, hanno affermato che l'esercito aveva raccolto informazioni che indicavano un incontro di alti esponenti di Hezbollah in un bunker a Dahiya, i sobborghi meridionali di Beirut. Secondo le informazioni, tra i partecipanti all'incontro nel bunker colpito dai raid israeliani vi sarebbe stato Hashem Safieddine, cugino e potenziale successore di Hassan Nasrallah, storico leader di Hezbollah, assassinato la settimana scorsa in un attacco simile. Al momento non ci sono conferme ufficiali sulla morte di Safieddine. Tuttavia, come accadde per Nasrallah, dato l'ingente numero di bombe cadute sul bunker, è considerato improbabile che sia sopravvissuto, se effettivamente si trovava lì. Hezbollah ha dichiarato al quotidiano L'Orient-Le Jour «di non avere ancora informazioni» riguardo alla sorte di Hachem Safieddine, capo del consiglio esecutivo del partito e successore designato di Hassan Nasrallah, dopo l’intenso attacco aereo israeliano.
Il portavoce in lingua araba dell'IDF, tenente colonnello Avihai Adrei, ha lanciato un avvertimento «ai residenti vicini alle infrastrutture e agli interessi di Hezbollah», invitandoli a evacuare gli edifici vicini per la loro sicurezza e quella delle loro famiglie, lasciando intendere ulteriori operazioni. La scorsa settimana, diverse fonti nel mondo arabo hanno notato che Safieddine non era presente all'incontro dei vertici in cui Nasrallah fu ucciso, insieme a numerosi altri membri senior dell'organizzazione, tra cui Ali Karchi, comandante del fronte meridionale di Hezbollah. Safieddine, che somiglia molto a Nasrallah sia nell'aspetto che nel ruolo, è noto per i suoi stretti legami con il regime iraniano, ed è anche il genero dell'ex comandante della forza Quds iraniana, Qassem Soleimani.
Ci sono segnali che Israele potrebbe prepararsi a intensificare l'invasione di terra in Libano, iniziata questa settimana mentre combatte Hezbollah. Giovedì, l'esercito israeliano ha avvertito i residenti di oltre 20 città e paesi nel Libano meridionale di lasciare immediatamente le loro case e di non spostarsi a sud, verso il confine israeliano. E questa settimana, l'esercito ha detto che avrebbe inviato una quinta divisione di soldati nella zona di confine con il Libano. Mentre scriviamo le Forze di Difesa Israeliane riferiscono che, nell'ultima ora, sono stati lanciati circa 20 razzi dal Libano in direzione dell'area di Haifa. La maggior parte dei missili è stata neutralizzata dai sistemi di difesa aerea, mentre altri sono atterrati in zone disabitate. Pochi minuti dopo, ulteriori razzi sono stati sparati verso la regione della Galilea, ma anche questi sono stati intercettati o sono caduti in aree non popolate. Israele sta ora portando avanti importanti operazioni su più fronti. Le esplosioni a Dahiya, una roccaforte del gruppo militante, sono avvenute poco dopo che un aereo da guerra israeliano ha effettuato un attacco aereo a Tulkarem, nella Cisgiordania occupata da Israele. I funzionari sanitari palestinesi hanno affermato che almeno 18 persone sono state uccise.
Tra loro c’è Abd al-Razeq Oufi, il capo della rete locale di Hamas. Secondo quanto riferito dall'Idf e dallo Shin Bet, Oufi, l’alto comandante di Hamas, stava pianificando un imminente attacco terroristico e aveva già orchestrato un tentativo di attentato con autobomba nei pressi dell'insediamento di Ateret il mese scorso. Infine, l'ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell'Iran, secondo Times of Israel «è pronto a guidare la preghiera del venerdì e a tenere un sermone pubblico che potrebbe svelare i piani della Repubblica islamica dopo il massiccio attacco missilistico contro Israele». Questo raro sermone del venerdì, il primo dopo quasi cinque anni, si tiene tre giorni prima del primo anniversario della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, scoppiata dopo l'attacco del 7 ottobre da parte del gruppo palestinese sostenuto dall'Iran. Secondo quanto riportato dal suo sito web ufficiale, Ali Khamenei, che esercita il massimo potere in Iran, guiderà la preghiera nella moschea Imam Khomeini Grand Mosalla nel centro di Teheran tra imponenti misure di sicurezza. La preghiera sarà preceduta «da una cerimonia di commemorazione» alle 10:30 ora locale in onore di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, ucciso in un attacco. L'ultimo sermone del venerdì di Khamenei risale a gennaio 2020, dopo che l'Iran lanciò missili contro una base statunitense in Iraq, in rappresaglia all'uccisione del generale Qassem Soleimani.
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