Dal Mondo
October 29 2024
La Libia continua a essere al centro della politica nordafricana dell'esecutivo di Giorgia Meloni. Il presidente del Consiglio, assieme al ministro del Made in Italy Adolfo Urso, si è recato a Tripoli, dove ha partecipato al Business Forum Italia-Libia e ha avuto un incontro con il premier del Governo di unità nazionale, Abdul Hamid Dbeibah. Nel corso della visita, secondo fonti italiane, sono stati firmati accordi in vari settori: dall’export alla sanità, passando per l’aviazione civile. Stando alle medesime fonti, durante la visita si è parlato anche del Piano Mattei. Al forum hanno inoltre preso parte numerose realtà italiane, tra cui Eni, Enav, Simest, Saipem e Sace.
“Sono fiera di annunciare che Ita Airways tornerà a collegare le nostre due nazioni dal gennaio 2025. E sono fiera che l'Italia sia stata la prima nazione occidentale a cancellare il parere negativo sui viaggi d'affari in Libia”, ha dichiarato la Meloni. “Questa è la mia quarta visita in Libia da quando ho assunto la guida del governo. Questa frequenza di visite reciproche è il risultato di una scelta politica molto precisa del nostro governo: consideriamo il rapporto con la Libia una priorità per l'Italia e una priorità per l'Europa. E siamo convinti che la cooperazione profonda che ci lega non abbia ancora espresso tutte le sue potenzialità”, ha continuato. “La Libia rappresenta per l'Italia un partner economico di prima grandezza, le nostre ottime relazioni commerciali ne sono la testimonianza”, ha aggiunto. “Siamo di fatto un ponte naturale tra l'Europa, il Mediterraneo allargato, l'Africa e il Medio Oriente. Questo ci offre una doppia opportunità: lavorare per diventare uno snodo per i flussi energetici tra il Mediterraneo, l'Africa e l'Europa, un vero e proprio hub di produzione e di distribuzione ed essere così il perno di congiunzione e di collegamento di nuove interconnessioni, che devono essere chiaramente infrastrutturali ed economiche, vocazioni a cui stiamo dando voce anche attraverso il nostro Piano Mattei per l'Africa”, ha anche detto.
Urso, dal canto suo, ha sottolineato che il forum libico “rappresenta una svolta importante e significativa rispetto a quello che è accaduto purtroppo negli ultimi anni in Libia”. Il ministro del Made in Italy si è anche augurato che il Piano Mattei possa diventare un progetto strategico per l’Ue. Infine, secondo Urso, le intese siglate “aprono nuove strade anche per quanto riguarda la farmaceutica, la biotech, la scienza della vita, l’energia rinnovabile, le materie prime critiche che servono alla duplice transizione che l’Europa vuole realizzare con la tecnologia green e con la tecnologia digitale”.
La Libia si conferma, insomma, assolutamente strategica nella politica mediterranea della Meloni. L’Italia ha d’altronde interesse non solo a intensificare i rapporti economici con il Paese nordafricano ma anche a favorirne la stabilizzazione a livello politico-istituzionale. In questo senso, l’attività diplomatica del nostro governo dovrebbe essere assai apprezzata tanto dall’Ue quanto dalla Nato. Non dimentichiamo infatti che la Libia è spaccata tra due esecutivi e che, quello orientale, gravita attorno al generale Khalifa Haftar: figura storicamente spalleggiata da Mosca. Quella stessa Mosca che, a sua volta, sta rafforzando la propria longa manus sul Sahel.
Il Piano Mattei rappresenta quindi un’ottima opportunità per contrastare l’iperattivismo di russi e cinesi nel continente africano. Senza dimenticare che un eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe riportare in auge la logica degli Accordi di Abramo: una logica che non è escluso possa essere estesa anche al Maghreb. Nel qual caso, il Piano Mattei potrebbe rappresentare uno strumento di mediazione cruciale. Uno strumento che conferirebbe al nostro Paese un ruolo centrale, sul piano diplomatico e geopolitico, nel Mediterraneo.