Lifestyle
October 06 2015
Non lasciatevi ingannare dal pulp incipit in stile Quentin Tarantino. Questo noir di Mouawad Wajdi che nella vita fa il drammaturgo (ha scritto e portato in scena Incendies, poi diventato anche un film con il titolo La donna che canta) è un viaggio nella crudeltà umana. Che in alcuni punti raggiunge abissi vertiginosi.
Tutto inizia con l'uccisione della moglie del protagonista. Il truculento quanto apparentemente immotivato delitto, che ha come unico testimone un gatto, scatena una caccia all'uomo che da Montreal, in Canada, raggiunge il cuore degli Stati Uniti, fino all’Arizona, attraversando una società marginale legata ai nativi americani e alle loro tradizioni millenarie che spesso entrano in conflitto con le leggi dello Stato americano. Un mondo di mezzo con regole non scritte che governano anche traffici e commerci illegali.
Questo viaggio alla ricerca della verità riporta Wahhch Debch, che come l'autore è di origini libanesi, alla sua infanzia e ai traumi subiti dalla sua famiglia nei campi di Sabra e Shatila a opera dei miliziani cristiano-maroniti. Episodi mostruosi che raccontano verità raccapriccianti e molto scomode da accettare che mettono in evidenza la crudeltà dell'uomo. E non a caso la voce narrante è quella di un animale. Anzi di più di un animale: cani, gatti, lupi, serpenti e insetti sono tutti testimoni che sotto questo cielo «niente è più bestiale dell'uomo».
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Wajdi Mouawad
Anima
Fazi
496 pagine
18,50 euro