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August 22 2017
Il 23 agosto 1927 morivano sulla sedia elettrica Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, giustiziati nel penitenziario di Charlestown in Massachusetts. Una brutta storia, la loro: italiani sbarcati in America per costruirsi una nuova vita, ma anche anarchici appassionati, convinti della necessità di un mondo diverso, e dunque personaggi per nulla ben visti negli Stati Uniti dell'epoca.
Dopo la Prima guerra mondiale, sia in Europa che Oltreoceano, era forte la paura di un cambiamento “in rosso” della società. L'ideologia comunista mieteva successi fra le masse deluse e le risposte non si fecero attendere. Nel vecchio continente sappiamo come andò a finire. Negli Stati Uniti la repressione fu invece meno eclatante, ma altrettanto feroce. E ne subirono le spese tanti che con il comunismo non c'entravano, come Sacco e Vanzetti, accusati, condannati e giustiziati per degli omicidi che non avevano commesso.
La verità è ben nota ormai. Numerosi studi hanno dimostrato più volte la loro innocenza. Nel 1977 anche il governatore del Massachusetts Michael Dukakis confermò in via ufficiale l'errore giudiziario di cinquant'anni prima. Ma, come sempre in questi casi, ancora si dibatte sulle motivazioni, le responsabilità e le dinamiche storiche che portarono alla morte di due innocenti.
A novant'anni esatti dalla morte di Sacco e Vanzetti ecco una nostra selezione di letture, fra le più interessanti e approfondite, per conoscere meglio la loro storia.
Innanzitutto una nota su Luigi Botta: giornalista e autore di saggi e articoli sull'anarchismo, raccoglie dal 1969 prove e documenti sul caso Sacco e Vanzetti, un lavoro di ricerca che lo ha portato a pubblicare nel 1978 il libro Sacco e Vanzetti: giustiziata la verità (Gribaudo). In questo nuovo saggio Botta prova a ricostruire i momenti finali di quella vicenda, seguendo le immagini del corteo funebre di Boston ripreso all'epoca (in allegato c'è anche un dvd). Un filmato considerato perduto e solo recentemente tornato alla luce per fornire una nuova testimonianza.
La marcia del dolore. I funerali di Sacco e Vanzetti. Una storia del Novecento
di Luigi Botta
(Nova Delphi Libri)
196 pagine
Quando Mussolini salì al potere cercò di intervenire infavore di Sacco e Vanzetti. Perché? Opportunità politica e propagandistica? Perché erano italiani anche loro? O per un reflusso nostalgico delle sue radici di sinistra? Gli studiosi sono divisi e in questo libro si tenta di approfondire l'argomento. Emergono in particolare diversi dettagli che toccano la diplomazia internazionale.
Mussolini e il caso Sacco-Vanzetti
di Philip V. Cannistraro e Lorenzo Tibaldi
(Claudiana)
141 pagine
Si tratta probabilmente del saggio più approfondito e completo sulla vicenda di Sacco e Vanzetti. È stato scritto nel 1991 da Paul Avrich (scomparso nel 2006), uno dei più grandi esperti internazionali di storia dell'anarchismo, ed è approdato in Italia solo pochi anni fa (ne avevamo parlato anche noi). Ribelli in paradiso non è solo un resoconto puntuale sul caso dei due anarchici italiani, ma anche un'appassionante lezione di storia che verte su un argomento ancora poco conosciuto, com'è appunto l'anarchismo.
Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti
di Paul Avrich
(Nova Delphi Libri)
400 pagine
Una volta letto il saggio di Paul Avrich si può procedere con questo di Ronald Creagh. Il sociologo francese si è basato su un'ampia documentazione per costruire questo libro, con il quale ha potuto ampliare ulteriormente la lettura della situazione politica e sociale degli Stati Uniti degli anni Venti. Il caso Sacco e Vanzetti è i fulcro della sua analisi, l'episodio singolo da cui far diramare varie linee di indagine. Un grande aiuto è arrivato non solo da precedenti e autorevoli studi (come appunto i lavori di Avrich), ma anche dall'apertura degli archivi dell'FBI.
Sacco & Vanzetti. Un delitto di stato
di Ronald Creagh
(Zero in Condotta)
232 pagine
Non può mancare la voce diretta dei protagonisti. In questo volume sono raccolte numerose lettere, appunti, note e testimonianze verbali firmate e pronunciate da Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti durante i sette lunghi anni della loro prigionia, fino all'esecuzione del 1927. Il loro insieme ci consegna un'efficace lente di ingrandimento per comprendere quegli uomini: dal punto di vista politico come da quello umano. Ma soprattutto ci immerge molto bene nell'atmosfera culturale e sociale di quel particolare momento storico. Il libro è arricchito da un'introduzione di Valerio Evangelisti e da un contributo di Andrea Camilleri.
Altri dovrebbero aver paura. Lettere e testimonianze inedite
di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti
(Nova Delphi Libri)
320 pagine