L’inflazione nell’Eurozona sotto il 2%. Bce verso il taglio dei tassi

E ora Lagarde & Co devono tagliare. A settembre l’inflazione dell’Eurozona è scesa all’1,8% rispetto al 2,2% di agosto. Siamo sotto all’obiettivo del 2% che in questi anni ha guidato la politica monetaria di rialzi di Francoforte. Ieri la presidente della Bce Christine Lagarde aveva parlato chiaramente al Parlamento Europeo: “Gli ultimi sviluppi rafforzano la nostra fiducia che l'inflazione tornerà al target in modo tempestivo. Ne terremo conto nella nostra prossima riunione di ottobre". I dati diffusi oggi da Eurostat spingono in questa direzione, per il prossimo Consiglio del 17 ottobre.

L’inflazione media nell’area Euro è all’1,8%, torna dunque dopo tre anni sotto la soglia dell’obiettivo della Bce. L’ultimo dato analogo risale all’aprile 2021. I prezzi maggiori si registrano nei servizi (4%, comunque in calo rispetto al 4,1% di agosto), seguono cibo, alcol e tabacco (2,4%), e beni industriali (0,4%). Ancora giù l'energia (-6%, dopo il -3% di agosto). Guardando ai singoli Paesi in Germania l’inflazione a settembre è calata a 1,8%, in Spagna a 1, 7%, in Francia a 1,5%, in Italia a 0,8%. I valori più alti in Belgio (4,5%) ed Estonia (3,2%) e quelli più bassi in Irlanda (0,2%) o Lituania (0,4%).

Ieri erano stati diffusi i dati preliminari Istat sull’inflazione a settembre in Italia. +0,7%, il valore più basso da inizio anno. Un calo legato principalmente alla riduzione dei prezzi dei beni energetici, che hanno segnato un decremento dell'8,7%, in accelerazione rispetto al -6,1% di agosto. Anche i servizi, in particolare quelli legati al tempo libero, alla cultura, alla cura della persona e ai trasporti, hanno contribuito al rallentamento dell'inflazione su base tendenziale. A settembre l'inflazione di fondo è scesa a +1,8% (dal +1,9% registrato negli ultimi tre mesi).

Ma continuano a correre i prezzi del carrello della spesa. Nel settore alimentare, infatti, si è registrato un incremento annuo dell'1,1% rispetto al +0,6% del mese precedente. Ciò ha determinato un aumento dei costi per i beni di prima necessità, come cibo e bevande, che hanno un impatto diretto e immediato sui bilanci familiari. Per questo l’Unione Consumatori ha definito il calo dell’inflazione un “effetto ottico”. Una sorta di illusione temporanea dovuto agli aumenti a doppia cifra del periodo vacanziero. E infatti le diminuzioni più ingenti si sono registrate a settembre nei trasporti (scesi del 2,2% rispetto ad agosto) e nel settore ricreativo e culturale (-1%.). Preoccupano i dati sul carrello della spesa con prodotti alimentari e delle bevande analcoliche, che sono aumentati dell'1,4% su base annua, un incremento dello 0,4% in appena un mese. “L'inflazione tendenziale pari a +0,7% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita complessivamente pari a 123 euro su base annua (113 per cibo e bevande analcoliche). Per una coppia con un figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 122 euro”, spiega Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

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