Economia
August 01 2016
Se abbiamo seguito correttamente le indicazioni per mettere il giusto profilo su LinkedIN, adesso disponiamo di un profilo ragionevole. Il che non significa affatto che abbiamo fatto tombola. È tempo dunque di prendere in mano il nostro futuro e crearci una strategia di caccia. Nelle scorse settimane abbiamo parlato di quanto il personal branding sia qualcosa di assolutamente importante e di cui non possiamo fare a meno; un qualcosa che sfrutta quale megafono d’elezione un canale potentissimo d’espressione come il web. Un’arma eccezionale è in questo senso proprio il nostro LinkedIN.
Allora, una volta completati minuziosamente tutti i campi del nostro profilo non ci resta che rimboccarci le maniche e:
- crearci una rete di contatti: qualità, non quantità! Poco conta che abbiate legami con 5mila perfetti sconosciuti che fanno un po’ di tutto nella vita. Scegliete il vostro gruppo, fatelo come non vi è stato dato di fare in ufficio, a scuola, all’università, qui potete! Non limitatevi a sparare nel mucchio, sarete gli unici a rimetterci. Ok, ma a chi connettersi? A chi fa ciò che ci occorre. Stiamo cercando lavoro? Connettiamoci ai Responsabili Ricerca & Selezione. Come? Sfruttando la Ricerca Avanzata, che ci consente peraltro di filtrare per area geografica, ruolo, settore ed andare ad individuare esattamente i contatti ai quali vogliamo connetterci.
- iscriverci a Gruppi, che dovranno ovviamente essere coerentemente in linea coi nostri interessi. Alcuni criteri di fondo: mai troppi, meglio se attivi e con tanti membri (aumentiamo i nostri contatti potenziali);
- iscriverci alle University Pages: diventa così possibile non solo ritrovare compagni di corso, ma anche farsi un’idea pratica di cosa abbiano scelto loro per il proprio futuro professionale;
- iscriverci alle Company Pages: pagine aziendali che sono ovviamente linkate a contatti che lavorano presso le relative aziende (per noi possono essere esempi di come muoversi!) e sulle quali, tra le altre info, compaiono anche le ricerche di personale;
- prendere parte alle discussioni (il difficile non è iscriversi ma rimanere presenti!);
- condividere con il gruppo di turno le nostre competenze (ogni post può risultare interessante e “virale”!)
Con un paio di note d’attenzione in più.
La prima: esattamente al pari dei “cugini” Facebook, Twitter, etc., anche il “nostro” LinkedIN è un social network. Dunque, amplifica qualsiasi informazione che immettiamo in esso. Lo fa in positivo, certo, accrescendo la visibilità che possiamo garantirci ed ottenere. Ma lo fa anche in negativo, ingigantendo dettagli insignificanti. Allora, mettiamoci in testa di osservare sempre un’attenzione importante a ciò che mostriamo di noi su questo “palcoscenico”. In fondo, si tratta di un network professionale e, se la volete sapere proprio tutta, molti recruiter non consultano solo LinkedIN per farsi un’idea dei loro candidati. In questi casi, vale un sano rispetto della propria privacy, che come tale non sempre va sbandierata al prossimo.
Seconda cosa: il vantaggio di una rete è nella sua stessa costituzione. Proprio come i selezionatori setacciano il web in cerca di profili interessanti a fini lavorativi, a noi non resta che muoverci nello stesso modo per intercettare opportunità. L’importante è non limitarsi mai al semplice invio del curriculum!
Mettiamola così: se è vero che non possiamo non comunicare, non ci è nemmeno possibile fare a meno di qualsiasi strumento che ci agevoli nel farlo. Allora, grazie all’impennata di networking che consente, LinkedIN ci offre quella possibilità in più di:
- raggiungere contatti altrimenti inarrivabili (il che significa moltiplicare le nostre opportunità);
- aggiornarci sulle evoluzioni del mercato del lavoro (e dunque sulle vacancies che di volta in volta si creano!);
- last but not least, distinguerci!
Come farselo scappare allora?