Lo strano caso delle “liste militari” nel Casertano

In diversi comuni del Casertano sono state presentate decine di liste civiche composte da militari. Queste liste, apparentemente nate per promuovere interessi locali, nascondono in realtà un obbiettivo ben preciso: consentire ai candidati militari non residenti nei comuni per cui si candidano, un mese di aspettativa retribuita, sfruttando una disposizione specifica del codice dell'ordinamento militare. Uno stratagemma del tutto legittimo e che trova fondamento nell'articolo 1484 del Codice dell'Ordinamento Militare (COM) regolamentato dal decreto legislativo n. 66 del 2010. Questo articolo stabilisce chiaramente che “I militari candidati alle elezioni per il Parlamento europeo, alle elezioni politiche o amministrative possono svolgere liberamente attività politica e di propaganda al di fuori dell'ambiente militare e in abito civile. Durante la campagna elettorale, tali militari candidati sono posti in apposita licenza straordinaria”. Questa disposizione è agevolata dal Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), che fornisce il quadro normativo per le attività amministrative a livello locale. Lo stesso articolo di cui si è è tornato a parlare in queste settimane dopo la candidatura del generale Roberto Vannacci alle europee. Con la differenza nel caso delle amministrative campane le liste che dovrebbero presentarsi come espressione della volontà popolare e della partecipazione civica, mentre invece nascondono il chiaro intento di far avere una vantaggio personale ai candidati militari.

Il caso delle "liste militari" si estende su un vasto territorio, coinvolgendo non solo 31 comuni del casertano, che hanno presentato le liste ma anche altre località come Benevento e Avellino come riportato dal quotidiano il Mattino. In totale, si contano 25 liste “ingannevoli” nei comuni casertani e altre 10 nelle zone limitrofe, delineando un quadro preoccupante di manipolazione del processo elettorale. Comuni come Ciorlano, Fonte greca, Tora e Piccilli, e Valle Agricola, Salza Irpinia, Torrioni e Petraroja, sono solo alcuni dei nomi delle località campane che hanno presentato per le prossime amministrative candidati militari in aspettativa retribuita.

Questa pratica non può che sollevare serie perplessità negli elettori poiché mina la fiducia nell'integrità del sistema democratico. Infatti, suscita legittimi dubbi sulla correttezza delle elezioni e sul ruolo dei candidati, contribuendo a creare un'immagine distorta della partecipazione civica. In pratica ciò che avrebbe dovuto essere un esercizio di impegno e responsabilità si è trasformato come spesso accade nel panorama politico italiano, nell’opportunità per alcune categorie di ottenere benefici personali.

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