Televisione
June 07 2022
Sbattere in prima pagina la parola mafia, fare i nomi e cognomi delle persone che facevano parte dell'organizzazione criminale, svelare i legami della mafia con la società e la politica, anche al costo di rimetterci la vita. Racconta la storia di un gruppo di giovani cronisti, pionieri di un giornalismo innovativo che fece scuola, L'ora - Inchiostro contro piombo, la nuova serie di Canale 5 al va da mercoledì 7 giugno. Al centro della storia c'è Antonio Nicastro, interpretato da Claudio Santamaria, che arriva in Sicilia per dirigere L’Ora di Palermo: il quotidiano in crisi di vendite, improvvisamente diventa un punto di riferimento grazie ad una squadra di giornalisti militanti e schierati dalla parte della verità e pronti a rischiare la loro vita pur di raccontare tutto ai lettori.
Quando la mafia non veniva neppure nominata, c'era un giornale che l'ha sbattuta in prima pagina. Era il quotidiano L’Ora, fondato a inizio '900 dalla famiglia Florio, il primo a chiamare con il suo nome le associazione criminali. La nuova serie di Canale 5 coprodotta da Indiana Film con Fiction Mediaset e liberamente tratta dal libro Nostra Signora della Necessità, di Giuseppe Sottile. La fiction prende spunto dagli eventi realmente accaduti tra la fine degli anni '50 e l’inizio degli anni '60, accendendo i riflettori proprio su un periodo cruciale per la lotta alla mafia: al centro della storia c'è Antonio Nicastro, il direttore del giornale, interpretato da Claudio Santamaria, appassionato e testardo, dotato del fiuto del grande giornalista. Arrivato a Palermo da personaggio scomodo col compito di occuparsi di un giornale morente, riesce invece a ribaltarne le sorti, incrementando la tiratura, motivando la redazione e creando un piccolo gruppo di coraggiosi eroi civili.
L’Ora di Palermo è un giornale del Partito Comunista in crisi di vendite, con i giornalisti che temono i essere licenziati e da Roma arriva Antonio Nicastro (Claudio Santamaria) insieme alla moglie Anna (Silvia D’Amico): il direttore deve riorganizzare il giornale ma comprende subito che ai lettori non interessano le veline del Partito ma le notizie e quando da Corleone arriva l’aspirante cronista Domenico Sciamma (Giovanni Alfieri), ne ha la conferma. Il ragazzo racconta di un sindacalista scomparso e Nicastro gli chiede di andare in fondo alla notizia. La redazione presto si dimezza: i fedelissimi del partito lasciano e arrivano colleghi più coraggiosi e motivati che si lanciano in un’inchiesta per connettere fatti e misfatti accaduti tra Palermo e Corleone, legati a personaggi potenti e padrini pericolosi. C'è un vecchio boss scalpita ma anche una nuova mafia avida e spietata. La serie diretta da Piero Messina, Ciro D’Emilio e Stefano Lorenzi racconta quest'indagine serrata che vede i giornalisti de L’Ora coinvolti su più fronti e costretti a mettere a repentaglio gli affetti più cari e la loro stessa vita pur di arrivare a collegare vicende apparentemente sconnesse e mettere, per la prima volta, per iscritto la parola Mafia.
Oltre a Claudio Santamaria e Silvia D’Amico, nel cast de L'ora ci sono anche Francesco Colella, nei panni del capo redattore cattolico e poeta Giulio Rampulla; Bruno Di Chiara in quelli del cronista di nera e sciupafemmine Salvo Licata; Daniela Marra, la determinata Enza Cusumano. E ancora Giampiero De Concilio, che incarna Nic Ruscica, il fotografo appena 16enne; Giovanni Alfieri è Domenico Sciamma, un giornalista di provincia pieno di passione e idealismo. Fabrizio Ferracane è Michele Navarra, un medico chirurgo e padrino molto influente, mentre Lino Musella è il boss della nuova mafia, Luciano Liggio. «Il cast è stato accuratamente selezionato per restituire alla serie un’impronta realistica, un racconto appassionato e appassionante, una vera e propria incarnazione del coraggio e della determinazione nella lotta contro la mafia», spiegano i produttori di Indiana Film. A curare le sceneggiature sono stati Ezio Abbate - uno dei creatori della serie Suburra -, Riccardo Degni e Claudio Fava, quest’ultimo figlio del giornalista Pippo Fava, morto per mano della mafia. Fava è il presidente della commissione regionale Antimafia e coltiva il progetto de L’ora - Inchiostro contro piombo da diversi anni e definisce l'esperienza de L'Ora come «una delle più straordinarie sfide giornalistiche che ha conosciuto il mondo nel dopoguerra».