Economia
February 09 2017
Letteralmente significa “soffiare nel fischietto” e si riferisce alla pratica attuata da un lavoratore dipendente nel denunciare atti di corruzione all’interno dell’azienda per la quale lavora.
Nel mondo anglosassone, e specialmente negli Stati Uniti, questo tipo di pratica è in vigore da diversi anni e sta portando ottimi risultati nella lotta alla corruzione. Infatti il lavoratore che denuncia è fortemente tutelato: non rischia di perdere il proprio posto di lavoro, non deve sobbarcarsi spese legali e inoltre ha anche diritto a un premio monetario. Premio che risulta essere anche decisamente alto, visto che varia dal 10% al 30% della sanzione che l’azienda denunciata riceverà. Queste norme sono state introdotte negli Stati Uniti per incentivare i lavoratori a denunciare se testimoni di corruzione, o di atti illeciti, all’interno dell’azienda nella quale si lavora.
È facile capire come le denunce arrivate dall’interno delle aziende risultino decisamente più tempestive e utili rispetto a quelle che potrebbero arrivare ormai a fatto compiuto e in seguito a indagini delle forze dell’ordine. Questo senso civico, seppur già presente per cultura negli Stati Uniti, è stato fortemente incentivato e ha portato netti miglioramenti e grandi risultati nella lotta alla corruzione.
Ma l’Italia come si sta muovendo?
In Italia esistono alcune norme, ma non vi è una disciplina unitaria al riguardo. Un primo passo verso l’istituzione di una legge specifica a tutela di chi denuncia forme di corruzione all’interno della propria azienda è stato fatto: un Disegno di Legge è infatti al vaglio del Senato. Si tratta dell’Atto del Senato n.2208, il quale però è fermo da molti mesi. È indubbio che una legge sul Whistleblowing farebbe comodo in Italia, ma questa legge andrebbe pensata e improntata verso degli incentivi a denunciare. Come detto, la legge al Senato un primo passo in questa direzione lo ha fatto, tuttavia le tutele verso chi denuncia risultano essere al momento non del tutto chiare. Inoltre non vi è alcuna menzione a possibili premi per chi denuncia. Solo con tutele garantite e la sicurezza di non dover affrontare spese, ma anzi di ricevere premi, si potranno avere denunce da parte dei lavoratori.