L'ultimo sforzo scolastico: stringere i denti
Pillole bisettimanali per aiutare studenti (e famiglie) a restare motivati con la didattica a distanza. A firma di Marcello Bramati e Lorenzo Sanna, dirigenti e docenti dei licei Faes di Milano, nonché autori di Basta studiare! e Leggere per piacere (Sperling & Kupfer). Il mercoledì e la domenica, alle 8.30 su panorama.it, consigli, dritte e buone pratiche per concludere al meglio la scuola.
L'ultima parte di maggio è sempre impegnativa per chi vive la scuola, docente o studente che sia. Ultimi voti, qualche sentenza non sempre gradevole, qualche risultato strappato o al contrario sfumato all'ultimo, il caldo che si fa sentire, inevitabili nervosismi in aule e corridoi, ma anche a casa, sempre per la scuola.
Quest'anno c'è anche questa situazione di emergenza unica, lo sfinimento da didattica a distanza, buona per gran parte della primavera, ma ora con tutti i suoi limiti e con i tentativi – magari – di qualche studente di sfuggire alle ultime incombenze. Piccoli incidenti che fanno parte della scuola, da sempre, quindi anche in questo 2020.
Alla luce di tutto ciò, serve un patto da galantuomini, per la scuola e per la relazione educativa. Manca davvero poco alla fine dell'anno scolastico, due settimane peraltro scarse, pensando al ponte del 2 giugno, per cui vale davvero la pena che ogni componente che fa la scuola, ogni docente e ogni studente di ogni singola sezione, dia il meglio possibile per garantire serenità a chi lo circonda, anche virtualmente.
Un inseguimento all'ultimo voto in digitale, tra disconnessioni e ritardi, è estenuante e non se lo merita nessuno: non certo gli studenti, complessivamente bravissimi a sopportare questi mesi di lockdown, non certo i docenti, capaci di convertire anni di esperienza in aula in poche ore, in pochi giorni, reinventando lezioni e strumenti per la valutazione.
La scuola è fatta di persone prima che di decreti, ognuno può sentire la responsabilità e la bellezza di contribuire nel piccolo a una buona causa, un finale senza ansie – è già così, perché tutti andranno alla classe successiva – e senza tensioni.
Nobilitiamo questo tempo condiviso nella difficoltà con una conclusione solidale, come è stato per tante settimane tra chi ha vissuto in modo diverso, nuovo e strano la scuola. Anzi, proviamo a ricordarcelo organizzando la classica foto di classe, per una volta (si spera unica!) virtuale e a distanza: tutti collegati per immortalare questo tempo scolastico presente che volge al termine con un sorriso. Pronti per consegnarlo al passato.
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