News
March 29 2018
Nella notte del 31 marzo 2018 assisteremo al fenomeno della luna blu. Se ne non ne avete mai sentito parlare non allarmatevi: il nostro satellite non si tingerà di azzurro.
Infatti questo termine non indica un reale cambiamento di colore della Luna, bensì un fenomeno astronomico che si verifica molto raramente, anche se nel 2018 è già capitato nel mese di gennaio.
La rotazione del nostro satellite attorno alla Terra è ?sincronizzata? con quella del nostro pianeta: praticamente da quando si è formata, circa quattro miliardi di anni fa, la Luna, per la forza di gravità esercitata dalla Terra, ha gradualmente rallentato il suo moto arrivando a compiere un orbita completa ogni 28 giorni.
E nello stesso intervallo di tempo fa anche un giro intorno a se stessa. Ecco perché vediamo sempre la stessa ?faccia? del satellite, mentre del ?lato oscuro? abbiamo cominciato a osservarne i dettagli solo da quando sono state inviate sonde spaziali a fotografarlo.
In un mese, quindi, osserviamo tutte le fasi lunari: dalla falce di luna crescente, alla luna piena, fino a quella calante. Ma può capitare, molto sporadicamente, che nello stesso mese (specialmente se è di 31 giorni) si verifichi una seconda luna piena.
Questo è quello che succederà la vigilia di Pasqua: a partire dalle otto di sera (ma l'ora precisa dipende dalla località dove ci si trova) sorgerà proprio una seconda luna piena (la prima è stata 28 giorni prima all'inizio di marzo) che sarà visibile in tutto il suo splendore per l'intera notte.
La locuzione affonda le sue radici etimologiche nella cultura contadina del mondo anglosassone. ?Blue moon? infatti si usava per indicare questo insolito fenomeno astronomico, quando si adottava il calendario lunare per regolarsi sulle semine e raccolti.
Poco a poco l'espressione è entrata nel modo di dire popolare anche al di fuori dell'ambito agronomo e per quei popoli è così diventato l'equivalente del nostro ?ogni morte di papa?, per indicare un evento che succede raramente.
Quindi non ha niente a che fare con il colore del nostro satellite, che il 31 marzo vedremo brillare giallo come al solito.
Ci sono state occasioni, ben documentate, in cui davvero la Luna è apparsa in cielo tinta d'azzurro. È successo a causa di eruzioni vulcaniche molto imponenti o per incendi su larga scala (come per esempio un'enorme foresta canadese).
Infatti la Luna non brilla di luce propria ma riflette quella del Sole. Quando nell'atmosfera terrestre c'è un alta quantità di corpuscoli di piccole ma precise dimensioni, come appunto le ceneri che si sollevano quando esplode un vulcano o in seguito a un incendio, queste particelle molto leggere e calde tendono a salire verso l'alto e agiscono come un filtro che ?blocca? alcune lunghezze d'onda della luce lunare (cioè quella riflessa del Sole che è composta da tutti i colori dell'iride).
Così, quando nel cielo la concentrazione di ceneri è molto elevata, da terra si osserva il nostro satellite (in qualsiasi fase si trovi) cambiare colore e diventare proprio blu. Questi eventi, occorsi diverse volte nell'ultimo secolo, ovviamente non si possono prevedere come nel caso delle ?blue moon? e fortunatamente sono anche più rari, almeno si spera, perché alla loro origine c'è una catastrofe ambientale e distruttiva per il pianeta e la popolazione che vi abita.