E adesso Macron prepara lo scherzetto a Mélenchon

Risultato a sorpresa in Francia. Secondo Le Figaro, al secondo turno per il rinnovo dell’Assemblea nazionale, a vincere è stato il Nuovo fronte popolare: la coalizione di estrema sinistra, che otterrebbe la maggioranza relativa in una forbice compresa tra i 180 e 215 seggi. Lo schieramento di Emmanuel Macron è arrivato invece al secondo posto, garantendosi tra i 150 e i 180 seggi. Medaglia di bronzo è andata invece al Rassemblement National, che può contare tra i 120 e i 150 deputati eletti. Infine, la destra gollista ha conquistato tra i 60 e i 65 seggi.

“La volontà del popolo deve essere rigorosamente rispettata. Nessun accordo sarebbe accettabile. La sconfitta del presidente della Repubblica e della sua coalizione è chiaramente confermata. Il presidente deve inchinarsi e accettare la sua sconfitta”, ha dichiarato il leader del Nuovo fronte popolare Jean-Luc Mélenchon. “Il primo ministro deve andarsene. Il presidente deve chiamare a governare il Nuovo fronte popolare”, ha aggiunto. Per tutta risposta, dall’entourage di Macron sono arrivati inviti alla “cautela”: secondo il presidente francese infatti i risultati elettorali non avrebbero chiaramente deciso “chi può governare”. “Di fronte ad un’Assemblea divisa dovremo comportarci da adulti”, ha affermato, dal canto suo, Raphaël Glucksmann, fondatore di Place publique: schieramento socialdemocratico che fa a sua volta parte del Nuovo fronte popolare.

Parole significative quelle di Glucksmann. Non è infatti escludibile che l’inquilino dell’Eliseo possa puntare a frantumare il Nuovo fronte popolare, attirando a sé alcune componenti. Se questa fosse la sua intenzione, quanto affermato dal leader di Place publique potrebbe essere interpretato come un segnale di disponibilità politica nei confronti di Macron. D’altronde, se dovesse spaccarsi, difficilmente il Nuovo fronte popolare riuscirebbe a esprimere un primo ministro. E Mélenchon potrebbe trasformarsi improvvisamente da vincitore a sconfitto.

A questo punto, al Rassemblement National e ai gollisti conviene probabilmente attendere. “Dopo alleanze del tutto innaturali, i macronisti finiscono per eleggere il Nuovo fronte popolare”, ha affermato il vicepresidente dello schieramento lepenista Sébastien Chenu. Ed è proprio questo il punto. Se Macron riesce a scardinare il Nuovo fronte popolare, costruendo una maggioranza con un pezzo di esso, nascerà comunque un governo eterogeneo e quindi debole. Una circostanza che potrebbe indirettamente rafforzare i consensi di lepenisti e gollisti, mentre Mélenchon si ritroverebbe più isolato. Ovviamente è ancora presto tirare le somme. Macron potrebbe aver trovato un piccolo margine di manovra per tirare a campare ancora un po’. Ma la strada per lui resta in salita, mentre Mélenchon rischia di ritrovarsi presto con delle truppe parlamentari ridotte. Nel medio termine, lepenisti e gollisti potrebbero quindi avere molto da guadagnare.

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