Economia
May 08 2017
“Un sospiro di sollievo per i mercati”. Ecco l'espressione più gettonata nella valanga di report e commenti che le case d'investimento internazionali si sono affrettate a pubblicare tra ieri e oggi, non appena è stato chiaro il responso delle urne in Francia. Non è infatti un mistero che la comunità finanziaria sperasse in una vittoria netta di Emmanuel Macron alle elezioni presidenziali, per una ragione molto semplice: la conquista dell'Eliseo da parte del leader di En Marche! fuga oggi ogni dubbio sulla futura permanenza della Francia nell'area euro, che la candidata sconfitta Marine Le Pen avrebbe invece voluto abbandonare al più presto, anche se dopo aver indetto un referendum tra i suoi concittadini.
PER APPROFONDIRE
“Il principale rischio politico in Europa nell'anno in corso è stato felicemente evitato", commenta Britta Weidenbach, responsabile per il settore azionario europeo di Deutsche Asset Management. Gli fa eco Laurence Boone, analista e straegist di Axa Investment Managers, il quale prevede che il nuovo inquilino dell'Eliseo “sarà un presidente liberale in economia e la sua presidenza dovrebbe portare maggior stabilità all’Unione Europea”. Gli investitori internazionali, insomma, sentono che i loro soldi sono oggi un po' più al sicuro, poiché le attività finanziarie attualmente denominate in euro resteranno tali anche nei prossimi anni e non ci sarà un ritorno alle valute nazionali.
Vittoria scontata
Fatte queste premesse, però, non va sottovalutato un particolare importante: quel sospiro di sollievo di cui parlano oggi gli esperti delle case d'affari, i mercati borsistici lo avevano in realtà già tirato 14 giorni fa, dopo il primo turno delle presidenziali, quando l'affermazione di Macron al ballottaggio appariva oramai sempre più probabile. “Sembra che i mercati finanziari abbiano già prezzato la vittoria di Macron la scorsa settimana”, dice Lukas Daalder, capo investimenti della casa di gestione Robeco, il quale non si aspetta adesso effetti particolarmente positivi per l’azionario europeo nel dopo-elezioni.
Non va dimenticato, infatti, che le borse del Vecchio Continente hanno già viaggiato col vento in poppa negli ultimi mesi. L'indice Ftse Mib di Piazza Affari, per esempio, ha recuperato oltre il 25% dai minimi di dicembre e non è affatto da escludere che nel breve termine viva invece una fase di assestamento, giacché molti investitori potrebbero vendere un po' di titoli e portare a casa i guadagni accumulati sinora. Non manca però qualche gestore ancora ottimista come Dean Tenerelli, portfolio manager della casa di investimenti T. Rowe Price, che dice di prevedere un rally estivo per le borse europee, nonostante le buone performance delle ultime settimane.
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Tenerelli è ottimista anche sulle quotazioni dell'euro nel mercato dei cambi. “Quest'anno”, scrive il gestore in un commento, “il principale rischio valutario è stata la prospettiva di una conquista dell'Eliseo da parte di un candidato di estrema destra e anti europeo. Ora che questo rischio è alle spalle, i mercati si focalizzeranno maggiormente sui fondamentali”, aggiunge Tenerelli. Pure in questo caso, tuttavia, non va dimenticato un particolare importante: nell'ultimo mese, la divisa europea ha già guadagnato quasi il 5% nei confronti del dollaro e non è detto che le quotazioni possano subire una marcia indietro, almeno nel breve periodo.