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December 11 2014
Il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato ha effettuato otto arresti nell’ambito di una inchiesta antimafia condotta tra l’Italia e gli Stati Uniti. L’accusa formalizzata dal giudice per le indagini preliminari di Potenza, su richiesta della procura distrettuale antimafia, è di associazione per delinquere transnazionale finalizzata alla tentata estorsione con l’aggravante delle modalità mafiose. Il pezzo grosso finito in manette a New York è Francesco Palmeri, detto Ciccio l’Americano, numero tre della potente famiglia mafiosa dei Gambino. Altro personaggio chiave dell’inchiesta, arrestato all’aeroporto di Malpensa mentre stava per imbarcarsi con un biglietto di sola andata per gli Stati Uniti, è Giovanni Grillo, detto Johnny, considerato dagli inquirenti l’artefice del ricatto estorsivo ed elemento di collegamento internazionale. Gli altri arrestati sono Salvatore Farina, siciliano di Castellammare del Golfo, figlio del boss di Cosa Nostra Ambrigio Farina, poi Carlo Brillante, Raffaele Valente, Michele Amabile, Daniele Cavoto, Francesco Vonella.
Blitz antimafia: arrestato il boss Palmeri
L’operazione investigativa e le persone coinvolte si muovono nel solco del legame tra pezzi di ‘ndrangheta e la mafia newyorchese emerso l’anno scorso durante l’operazione «New Bridge», che si era conclusa con 26 arresti per traffico internazionale di droga. Durante quella operazione vengono fuori degli spunti investigativi che sono stati approfonditi e hanno portato alla operazione odierna, che ruota attorno alla tentata estorsione da un milione di euro ai danni di Lorenzo Marsilio, amministratore lucano della Sudelettra spa. La storia parte negli anni Ottanta, quando l’imprenditore attraversa un momento di difficoltà e bussa alla porta del suo compaesano Giovanni Johnny Grillo, che si era trasferito a Brooklyn, il quale si era rivolto Roberto Pannunzi per un prestito di 120 milioni di lire. Pannunzi, calabrese, classe 1948, è considerato il più grande trafficante internazionale di droga con passaporto italiano ed è stato arrestato nel 2013 a Bogotà. Marsilio ritiene di aver restituito quel prestito, e di aver dovuto pagare nel tempo a Grillo altri 600 milioni di lire in contanti oltre agli studi per i suoi figli. Evidentemente non erano abbastanza.