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October 26 2017
Ivano Martorana e Paolo Rosa, gli “uomini” del boss Salvatore Rinzivillo a Colonia, hanno trascorso la prima notte nel carcere di Rebibbia.
Sono atterrati mercoledì pomeriggio all’aeroporto di Fiumicino in esecuzione di un mandato di estradizione dalla Germania, scortati dagli uomini della Polizia criminale tedesca e da quelli del Gico della Guardia di Finanza che li avevano arrestati, venti giorni fa assieme a 34 persone, tra le città di Karlsruhe e Colonia, dove gestivano gli affari illeciti per conto di uno dei clan più potenti e ramificati in Italia ed Europa, i Rinzivillo.
Martorana e Rosa erano a capo di una strutturata cellula criminale dell’organizzazione mafiosa siciliana che aveva scelto proprio le due città tedesche come basi operative per gestire i traffici di droga sia in tutta Germania ma anche nelle aree del Nord Italia dove il clan Rinzivillo ha le sue ramificazioni.
Ma il compito dei due “manager” mafiosi in Germania era di penetrare nel tessuto economico locale per verificare la fattibilità di investimenti nel settore delle costruzioni e soprattutto “studiare” il comparto alimentare per poter “colonizzare” la grande distribuzione.
Tra gli obiettivi del boss Rinzivillo anche il commercio di autoveicoli di grossa cilindrata per riciclare denaro sporco nel paese.
I Rinzivillo sono un clan mafioso originario di Gela, in Sicilia, alleato ormai da decenni, con i Madonia di Caltanissetta. Negli anni Ottanta furono al centro di una guerra di mafia con il clan Emanuello che lasciò sul campo oltre 120 morti.
Proprio per la debolezza “militare” dovuta alla faida con il clan rivale e agli arresti della magistratura, i Rinzivillo decisero negli anni Novanta di sviluppare le loro capacita imprenditoriali nel Centro e Nord Italia.
Con il tempo, infatti, il boss Salvatore Rinzivillo, è riuscito a consolidare gli affari della sua organizzazione criminale nella Capitale ma anche nella città di Genova, Alessandria, Torino, Busto Arsizio e in buona parte del Veneto.
Ma i Rinzivillo si differenziano da altri clan di Cosa Nostra per la straordinaria capacità di coalizzarsi ed entrare in affari con altre organizzazioni mafiose.
I Rinzivillo sarebbero stati in affari anche con i Casalesi e con i Santapaola-Ercolano. Secondo la DNA (Direzione nazionale antimafia), infatti, nella gestione del mercato ortofrutticolo di Fondi vi sarebbe un collegamento operativo fra Camorra, 'Ndrangheta e Cosa Nostra, che attraverso proprio la famiglia Rinzivillo permetterebbe la connessione con il mercato ortofrutticolo di Vittoria.
Dunque, ‘camaleonti’ straordinari capaci di fiutare gli affari e stringere alleanze.
Così stava accadendo anche in Germania, con il latitante di ‘ndrangheta, Antonio Strangio con il quale Rinzivillo voleva siglare un accordo per riattivare importanti traffici di droga direttamente in Germania e anche verso l’Italia.
Il boss Antonio Strangio, originario di Locri, è il titolare del ristorante “da Bruno”, di Duisburg, teatro della “strage di ferragosto” dell’agosto 2007 dove furono uccise sei persone nella faida tra le 'ndrine dei Nirta-Strangio e quella dei Pelle-Vottari, iniziata a San Luca ben 25 anni fa, nel 1991.