Lifestyle
August 01 2013
"La maglia mimetica o, come più corretto dire, camouflage? Un'idea nostra e del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis": Amedeo Iossa, product manager della Macron, spiega così a Panorama.it com'è nata la tanto discussa seconda maglia della squadra partenopea, presentata pochi giorni fa allo stadio San Paolo.
Una divisa che non è piaciuta proprio a tutti, in primis a molti tifosi del Napoli, ma che a quanto pare è frutto anche della creatività della famiglia a capo del club partenopeo: "Abbiamo lavorato per quasi un anno a stretto contatto con la società e con il figlio del presidente, Luigi De Laurentiis", prosegue infatti Amedeo Iossa. "In una fase preparatoria abbiamo eseguito una ricerca e un'attenta analisi dei trend; poi, in un secondo momento, abbiamo deciso di puntare per la prima volta su una divisa che non fosse solo tecnica ma anche di moda. Ecco perché siamo partiti dal verde, il colore del 2013, per poi arrivare all'idea della stampa militare, mantenendo però le maniche e i filati in tinta unita per evitare di andare contro il regolamento creando un possibile disturbo agli arbitri".
Alla fine, il presidente De Laurentiis si è detto entusiasta del prodotto, definendolo all'avanguardia e d'impatto, in linea con il progetto Napoli. Anche dal punto di vista cromatico, dal momento che il camouflage segue una gradazione studiata per sposarsi perfettamente con il classico azzurro Napoli che spicca nel numero sul retro della maglia.
Alla Macron respingono poi decisamente anche le critiche su quel richiamomilitare (con relativa metafora dello sport come guerra) della nuova divisa: "La nostra ispirazione è stata esclusivamente legata alla moda", afferma deciso Amedeo Iossa. E chi meglio dei calciatori per lanciarla? Con un risultato già raggiunto: tra apprezzamenti, critiche e polemiche, la seconda maglia degli uomini di Benitez è infatti subito diventata protagonista delle cronache non solo sportive. Proprio come si addice a un fenomeno di stile.