Malena Mazza e le donne oggi. Ovvero Desperate Housewives
FLORENCE E LE ALTRE – Da una donna come lei non te lo aspetteresti. Perché è da sempre abituata a trattare l’immagine commerciale, intesa come apparenza: è specializzata nella regia di videoclip, spot pubblicitari e programmi televisivi oltre che fotografa di moda internazionale. Ma Malena Mazza è soprattutto una donna intelligente:
è stata aiuto regista di Antonioni e dei fratelli Taviani, ha esposto le sue opere ad Hong Kong e ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1995 e nel 2011. Non voglio fare la solita, trita e un po’ radical-chic differenza tra cultura dell’apparire e cultura tout court, ma è innegabile che le regole dei due mondi siano spesso opposte.
Fatto è che Malena ha appena inaugurato la mostra La migliore offerta (presso l’Hotel MO.OM di Olgiate Olona, Varese, fino al 31 maggio), dove ritrae modelle in atteggiamenti insoliti e ambientazioni evanescenti, per andare oltre la bellezza fisica; il 21 marzo Desperate Housewives alla Galleria Byline Photo di Milano, e il 28 marzo And the time goes by, alla Galleria VisionQuest di Genova. La mostra di Milano vuole rappresentare la contraddizione della donna contemporanea alla ricerca della perfezione: donne di casa ma anche, inevitabilmente, attente alla moda e al loro apparire; quella di Genova, invece, accosta immagini di corpi di donne (e uomini) anziani a corpi giovani, per indagare lo scorrere inesorabile del tempo e il suo significato intrinseco.
“Con il mio lavoro di fotografa di moda”, racconta, “mi sono accorta che il mondo è pieno di donne meravigliose, eleganti e curate che però devono poi correre come delle pazze per stare dietro ai figli, alla casa, al marito. Vivono 25 vite contemporaneamente. D’altra parte, è la società stessa che pretende questo: per una donna non essere attraente equivale a non valere niente. Lo stesso meccanismo mi è scattato nei confronti della vecchiaia. Non capivo bene cosa ci fosse di bello nel diventare vecchie. Ho scoperto che, con l’esperienza vissuta, si acquista un distacco dall’apparire molto liberatorio. Il contraltare è che una donna anziana sembra scomparire dalla considerazione sociale. È questo bisogno di essere apprezzate dall’universo maschile che ci frega, è una debolezza tutta femminile. Sembra che se una donna non ha un uomo accanto non sia importante. Io esco spesso e ci sono milioni di donne disposte a qualsiasi cosa pur di avere un compagno. Non importa, poi, se questo è uno sfigato. Siamo tornati peggio che ai tempi delle nostre nonne”.
Ahi, Malena, la pensiamo davvero nello stesso modo. Ma che si può fare? “Non lo so”, risponde tristemente la fotografa. “È la mancanza di cultura imperante che ci ha portato a questo. E ormai sembra che anche nella testa delle donne si sia radicata questa terribile convinzione. Il fatto è che se un valore non ce lo attribuiamo noi stesse, non saranno certo gli altri (uomini e donne) ad attribuircelo”.
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