Lifestyle
February 01 2016
Eravamo rimasti a Roberto Mancini che spiegava come in Inghilterra non tutto fosse consentito agli allenatori. Era la notte di Napoli, quella degli insulti (non) omofobi di Sarri e alla polemica finita ovunque sulle pagine dei giornali, esondata dalla sola questione sportiva e diventata materia di interrogazioni su usi e costumi della nostra società.
Ora Mancini ha scritto un nuovo capitolo del suo difficile rapporto con il calcio italiano. Sarà stata la rabbia per un derby che gli scivolava via, ma a San Siro il tecnico nerazzurro ha mostrato il lato più fragile della sua personalità, nervoso e privo di controllo durante e dopo la sfida. Scene che stanno facendo il giro del mondo e che non gioveranno certo alla sua immagine.
Prima le proteste vibranti contro Damato, direttore di gara, per un contatto tra Donnarumma ed Eder che arbitro e assistenti sbagliano a interpretare (dovevano cocnedere un fallo a due in area ai nerazzurri) ma che non era da rigore. Poi il dito medio mostrato ad alcuni tifosi del Milan in tribuna e rivendicato con forza: "Sì, l'ho fatto... Erano lì che mi dicevano di tutto e nemmeno avrebbero dovuto starci perché ci dovevano essere gli steward".
Infine la lite televisiva a Mediaset contro Mikaela Calcagno, giornalista che ha già avuto qualche problema con Allegri e Mihajlovic ma che ieri il tecnico dell'Inter ha insultato e apostrofato oltre le righe. Colpa di una domanda su Icardi e della richiesta di chiarimenti sul gestaccio ai tifosi: "Questa è una stronzata... Dite cagate ma volete fare la polemica a tutti i costi". E via come una furia alla fine del collegamento, con l'auricolare quasi strappato e gettato lontano.
E' da inizio stagione che Mancini vive sul filo dei nervi. Con gli arbitri se l'è presa in maniera dura anche quando la squadra volava ed era in testa alla classifica. Troppe espulsione, ingiustificate secondo il Mancio. Un crescendo di polemiche fino alla discussione con il moviolista di Mediaset e all'attacco diretto: "Anche se siete arbitri per una volta siate onesti". Quindi le parole su Doveri, la cui designazione per Inter-Sassuolo non era piaciuta già alla vigilia, e quelle per Damato, giudicato "un disastro" nel derby.
Difficile che Mancini possa proseguire così fino a maggio. L'Inter rischia di pagare anche la sua tensione oltre a un evidente calo fisico e ai problemi di gioco. In fondo è capitato anche dopo il successo a Napoli in Coppa Italia: un 2-0 prezioso fagocitato dal veleno sulle parole di Sarri. Quella denuncia rischia di alzare ulteriormente il livello dello scontro per un tecnico che veniva dalla Premier e ora si deve misurare con insulti e trabocchetti ad ogni curva del suo campionato.