Musica
December 14 2017
L'edizione 2017 di X-Factor sarà ricordata come quella del finale scontato. Fin dai primi live i commenti hanno concordato sull'eccezione artistica di un talent che negli ultimi anni ha faticato non poco a piazzare sul mercato i suoi prodotti.
I Maneskin, quattro ragazzi di Roma non tutti maggiorenni, hanno portato il vero spettacolo, quello che si avvicina ai format originali made in Usa e che consacra il talento puro. Per quanto il loro genere sia stato definito (giustamente) un mix di sonorità, il progetto ha un'anima rock. Damiano David, la voce precisa e graffiante del gruppo, ha rievocato l'immagine del bello e dannato, un giovane e lucido Kurt Cobain che è nato lo stesso giorno di Elvis. Dai banchi del liceo Kennedy di Roma alle strade della capitale, dalle feste in casa alle piazze, i Maneskin hanno iniziato la loro storia d'amore con la musica suonando il più possibile: "Lavoriamo tantissimo sulla musica che vogliamo fare".
Eccentrici, estroversi, mattacchioni, "scappati di casa". Si sono descritti così all'inizio dell'avventura su Sky, ma il loro vero segreto è l'equilibrio. Sono in quattro, divisi come lo Yin e Yang: la parte più scura (e rock) è sicuramente quella di Damiano e Victoria, quella più chiara e pacata è quella di Thomas e Ethan, quest'ultimo amatissimo dalle fan per il suo look da indiano d'America. Una formazione e uno stile che ricorda molto quello dei Black Eyed Peas, fonte d'ispirazione anche per la potenza dei live. Tra le influenze c'è tanto funk e soul, ascoltano Paolo Nutini e studiano la modulazione di voce di Selah Sue. Quel che è certo, per loro stessa ammissione, è di essere lontani dal pop italiano. "Abbiamo bisogno di qualcosa di esplosivo per poterci esibire". Della loro Roma portano in giro tanto, dall'accento alle simpatie, a partire dal "eskereee": il saluto citazione al gruppo rap romano Dark Polo Gang.
I nuovi coatti de Roma della musica italiana si preparano a chiudere un libro per aprirne un altro. Dopo X Factor inizierà la carriera vera e propria, un'avventura che imporrà di mettere da parte cover e influenze per farsi spazio nella difficile industria della canzone: ce la faranno?
Damiano David
Ha 18 anni ed è nato l'8 gennaio, stesso giorno di Elvis Presley. Con le sue capacità ha lasciato tutti a bocca aperta: dal pop al rock, dal funk al reggae, la sua voce graffiata spicca in ogni situazione. Un marchio riconoscibile, orignale e unico, primo passo per il successo di qualsiasi artista. Nonostante la giovanissima età Damiano è già un animale da palco perché la musica "è sempre stata un'ossessione fin da quando ero piccolo, non vivevo senza cuffie nelle orecchie".
Victoria De Angelis
La 17enne bassista della band è la Regina del gruppo. Nonostante la giovane età suona già da 9 anni ed è stata lei a dare un'identità stilistica alla band, soprattutto nel vestiario e nell'immaginario alla Black Eyed Peas. A lei va dato anche il merito di aver arruolato nella band il chitarrista Thomas Raggi, suo compagno di liceo al Kennedy di Roma.
Thomas Raggi
16 anni, chitarrista. I suoi compagni d'avventura hanno detto di non poter spiegare davanti alle telecamere il motivo del suo soprannome, "Er Cobra", perché argomento troppo "zozzo". Chitarrista da 10 anni è innamorato delle chitarre e le colleziona: ne ha diverse ma quando suona dal vivo sceglie sempre la sua Fender Squier Japan del 1983.
Ethan Torchio
16 anni, batterista. Nato nel 2000, il suo stile da indiano d'America lo ha reso il più amato dalle groopies della band dopo Damiano. Nel tempo libero ama disegnare labirinti e il suo animale domestico è... Una gallina.