Maneskin
Francis Delacroix
Musica

Måneskin: il nuovo singolo "Mammamia" tra rock, elettronica ed ironia

«I swear that I'm not drunk and I'm not taking drugs. They ask me why so hot… cause I'm italiano» («Giuro che non sono ubriaco e che non sono drogato. Loro mi chiedono perchè sono così attraente..perchè sono italiano»). Siamo ragionevolmente certi che queste strofe di Mammamia, il nuovo singolo dei Måneskin che uscirà a mezzanotte su tutte le piattaforme streaming, diventerà di culto, soprattutto per il pubblico europeo che ha polverizzato, in meno di due ore, tutti i biglietti del loro "Loud Kids on Tour". La tournée, organizzata e prodotta da Vivo Concerti, vedrà i Måneskin esibirsi a febbraio e a marzo del 2022 nelle più importanti città europee, ma soprattutto, in grandi arene che difficilmente venivano riservate ad artisti italiani.

La loro vocazione internazionale è stata confermata oggi dalla presentazione alla stampa (via Zoom) del nuovo singolo Mammamia da Berlino, dove la band romana ha ricevuto oggi quattro dischi d'oro. Prodotto da Fabrizio Ferraguzzo & Måneskin, il brano, che ricalca il mood adrenalinico e punk-rock di I wanna be your slave, è registrato in presa diretta per mantenere un suono crudo e diretto. Una canzone rock, caratterizzata da un potente riff di basso e da una batteria incalzante, a cui è stato aggiunto un sapiente tocco di elettronica, che rende il sound più contemporaneo e radio friendly. Il testo, nel quale i Måneskin mostrano il loro lato più scanzonato, racconta la percezione che le persone possono avere del comportamento altrui, le cui intenzioni e pensieri sono, invece, completamente differenti.

«Non vediamo l'ora di suonare qui, nello stesso club dove si esibivano negli anni Settanta David Bowie e Iggy Pop» -ha dichiarato Damiano- «Abbiamo scritto Mammamia poco dopo la vittoria all'Eurofestival. Appena l'abbiamo ascoltata, ci è sembrata subito un banger». «Mammamia è venuta fuori in modo naturale, quando siamo in studio cerchiamo sempre di suonare soltanto ciò che piace a tutti e quattro», spiega Victoria. «Ci siamo divertiti molto a registrarla, senza prenderci troppo sul serio. Siamo davvero felici del risultato finale». Alla domanda sul fatto di essere ormai diventati dei modelli di riferimento per i più giovani, Damiano risponde così: «Non vogliamo essere dei modelli di riferimento, ma soltanto le persone migliori che possiamo essere. Siamo dei ragazzi normali, non vogliamo avere questa responsabilità».

Victoria, alla domanda se questo successo improvviso non rischia di travolgere dei ragazzi di soli vent'anni, ha sottolineato l'importanza di essere amici, prima ancora che componenti della band: «Essere amici da anni ci aiuta a rimanere con i piedi per terra, così come il fatto di conoscere bene le famiglie di ciascuno. Anche in un momento magico come questo, dove perfino in Usa si sono accorti di noi e i biglietti dei nostri concerti europei sono finiti in due ore, non dimentichiamo mai da dove siamo partiti». Damiano ha sottolineato l'importanza di aver aiutato, grazie alla sua musica e al suo atteggiamento sul palco, tanti ragazzi della comunità Lgbtqi+: «Alcuni fan mi hanno scritto che, grazie a noi, hanno trovato il coraggio di fare coming out e di vestirsi finalmente come volevano. Sapere di aver aiutato, in qualche modo, dei ragazzi a trovare la loro dimensione, per me vale più di un Grammy e di un disco d'oro. La fama, per me, non è tutto: se sei una testa di ca**o e diventi famoso, sei soltanto una testa di ca**o famosa».

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