Economia
September 27 2018
Mariano Di Bella, che dirige l’ufficio studi di Confcomemrcio, l’ha defiinita un esercizio difficile. E’ la manovra economica 2019, che il governo Lega-5Stelle sta per varare e che ha avuto come premessa un lungo braccio di ferro sul deficit tra il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e i due leader dei partiti di maggioranza: Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
L’esercizio difficile a cui fa cenno Di Bella consiste nel far quadrare i costi, cioè nel cercare tenere a bada il deficit pubblico e nello stesso tempo varare tutte le misure del contratto di governo, firmato dalla maggioranza giallo-verde. Si tratta di una lunga lista delle spese su cui l’Ufficio Studi di Confcommercio ha tentato di fare un po’ di conti.
Soltanto i provvedimenti sulle pensioni, che manderanno in soffitta la Legge Fornero, costeranno nel complesso 5 miliardi di euro. Poi arriverà una sorta di Flat Tax, cioè una tassazione ridotta al 15% per i lavoratori autonomi con la partita iva che guadagnano meno di 65mila euro all’anno. Anche il costo di questa misura è stato calcolato da Confcommercio nell’ordine di 5 miliardi di euro.
Altri 5 miliardi ancora (nella migliore delle ipotesi) serviranno per finanziare il Reddito di Cittadinanza, il sussidio contro la povertà fortemente voluto dal Movimento 5Stelle. Infine, oltre 2,2 miliardi di maggior spesa deriveranno dall’aumento degli interessi sul debito pubblico, che si è registrato negli ultimi mesi e che peserà il prossimo anno sui conti dello stato.In totale, secondo Confcommercio,il costo della manovra è di almeno 17,2 miliardi di euro che costringono il ministro Tria a cercare le coperture tagliando altre voci di spesa.