Economia
March 19 2013
Passare dallo Statuto dei lavoratori del 1970 a un nuovo statuto dei lavori. Questa la sfida lanciata dal Centro studi Marco Biagi-Adapt che in un convegno organizzato martedì 19 marzo presenta un progetto di legge delega al governo, ritrovato in bozza nel computer del giuslavorista ucciso 11 anni fa dalle nuove Brigate rosse.
Un progetto appena emendato, di cui Panorama ha ottenuto il testo in anteprima e che prevede una semplificazione della normativa (unificando i diritti per tutti i tipi di lavoro, dal subordinato all’atipico) e comporta l’abrogazione della legge Fornero. L’Adapt la contesta perché già «i primi mesi di applicazione hanno reso palese l’insofferenza verso un corpo normativo sovrabbondante e farraginoso che, pur senza dare vere sicurezze a chi lavora, rallenta inutilmente il dinamismo dei processi produttivi e pone inutili barriere all’accesso del lavoro» dice Michele Tiraboschi, direttore del centro studi.
Ma quali sono le speranze che il nuovo Parlamento approvi una legge delega a un governo che ancora non c’è? Verosimilmente poche, anche se Tiraboschi sostiene che proprio in questo momento «le parti sociali, nel vuoto della politica, avrebbero un grande spazio per autoriformare il mercato del lavoro senza aspettare gli aiuti di un governo amico». Il punto è che Biagi «pensava a un diritto del lavoro sussidiario, fondato sull’autonomia delle parti sociali, e non su un intervento dirigista come quello previsto della riforma Fornero» spiega il direttore dell’Adapt.