Musica
December 24 2023
Nel 1994 Mariah Carey, allora poco più che ventenne, rivaleggiava ad armi pari con Whitney Houston e Celine Dion, a colpi di ottave, per la palma di ugola d’oro della musica pop internazionale.
Pubblicato il 28 ottobre di 29 anni fa, il suo album natalizio Merry Chistmas, uno dei più venduti di sempre, è stato trascinato dalla splendida All I want for Christmas is you che, a differenza della maggior parte dei brani dedicati al Natale, è divertente e ballabile.
Eppure la canzone è stata ispirata dall’infanzia difficile della cantante a Long Island, New York, dove è cresciuta in una famiglia povera formata da una madre bianca irlandese e da un padre nero afro-venezuelano, che hanno divorziato quando lei era solo una bambina.
“Mia madre aveva scelto di vivere in quartieri prevalentemente bianchi, dove la gente aveva più soldi di noi e là non mi trovavo affatto bene -ha dichiarato l’artista americana a Pitchfork nel novembre del 2018- Oppure abitavamo in un quartiere tutto nero quando i miei genitori erano insieme; come coppia mista, avevano problemi anche lì. Sembrava che, per una famiglia come la nostra, non ci fosse un posto adatto”.
Mariah ha confessato recentemente a Usa Today di aver sempre sognato di trascorrere il Natale perfetto, lei che aveva sofferto fin da piccola di far parte di una famiglia disfunzionale e con pochi mezzi economici, e di "mettere ogni grammo di desiderio per quel momento perfetto" quando ha iniziato a lavorare alla canzone All I want for Christmas is you insieme al compositore e produttore Walter Afanasieff.
Allora la cantante aveva meno di cinque anni di carriera discografica, nei quali aveva pubblicato tre soli album (Mariah Carey,Emotions e Music Box) e un EP (Mariah Carey: MTV Unplugged), per cui, quando la sua etichetta le chiese di incidere un album di Natale, che di solito si realizza in età più matura, era piuttosto riluttante.
“Allora non ne ero consapevole”-spiega nel documentario “Mariah Carey is Christmas: The Story of 'All I Want for Christmas is You”-“ma, con il senno di poi, fu davvero un’ottima idea perché ha catturato un determinato periodo storico”.
Un album di cover natalizie, formata da brani scritti tanti anni fa dai migliori compositori americani, è un rifugio sicuro per tutti i cantanti perché le persone amano ascoltare gli standard, di cui conoscono ogni melodia e ogni parola.
Eppure Mariah voleva comporre alcuni brani originali, anche se questo costituiva un grosso rischio di sfigurare con i classici natalizi del passato.
Una sera dell'estate del 1994 si trovava nella sua piccola casa nella parte settentrionale di New York, quando mise nello stereo la colonna sonora di La vita è meravigliosa e si sedette alla tastiera, che sapeva suonare in modo scolastico, iniziando a farsi guidare dall'ispirazione del momento.
In un momento quasi magico, senza pensarci troppo, arrivò poco dopo la melodia della canzone, come un magnifico regalo inaspettato, cui seguirono a poco a poco le parole del testo, che trasformarono quella che originariamente era stata pensata come una canzone di Natale in un brano sull’amore perduto.
Dopo aver composto da sola sia la melodia che il testo, Mariah si incontrò con Walter Afanasieff, suggerendogli di inserire un inizio lento, prima di arrivare a una deflagrazione di suoni e di ritmo sullo stile del “wall of sound” di Phil Spector, che avesse la stessa gioiosa esuberanza dei brani dei Jackson 5 e di alcune canzoni Motown degli anni Cinquanta e Sessanta.
In alcune parti della canzone, i cori diventano quasi più importanti della voce principale, esattamente come accadeva nella musica delle Ronettes, la creatura artistica più riuscita di Spector.
All I Want for Christmas is You doveva avere il calore e la familiarità di un classico del Natale, pur essendo un brano nuovo di zecca.
Per raggiungere l’ambizioso obiettivo, lo studio di registrazione fu decorato con le luci natalizie e con un albero di Natale, anche se era agosto, inoltre la temperatura del climatizzatore fu portata al minimo, tanto che i musicisti dovettero indossare degli abiti pesanti.
“La mia parte preferita della canzone è ‘non desidero nemmeno la neve’ perché io ho sempre desiderato la neve e che il Natale fosse speciale per me. Non dimenticherò mai la quiete di quella stanza mentre suonavo e scrivevo da sola il pezzo”.
Un mix irresistibile tra pop, soul, r&b, rock e gospel, che suona più come un brano degli anni Sessanta che degli anni Novanta, in cui il testo e il sound sono strettamente correlati per trasmettere un'inebriante sensazione di gioia negli ascoltatori.
Mariah ha eseguito la canzone per la prima volta nel 1994 in un concerto di beneficenza a St. John The Divine, accolta senza particolare entusiasmo dal pubblico di allora.
Curiosamente, All I Want for Christmas is You non fu subito una hit, piazzandosi al massimo al 12 posto della classifica Usa nel 1994.
Il suo successo è cresciuto anno dopo anno, fino a diventare molto rilevante negli anni Duemila.
Alla fine del 2010, la canzone ha iniziato a scalare gli Hot 100 durante le festività natalizie, raggiungendo il picco al n. 21 nel 2013.
Dal 2014 la cantante è tornata in tour con un serie di show natalizi con tappe a Las Vegas, New York, Parigi, Londra e Madrid, accompagnata da un coro gospel, dai due figli, da undici alberi di Natale, neve finta e l'immancabile Santa Claus.
Nel 2017 aveva raggiunto la posizione n. 7 e nel 2018 la n. 3.
All I Want For Christmas Is You vanta anche il record del brano con più streaming su Spotify in un unico giorno: oltre dieci milioni nella giornata del 25 dicembre 2018.
La canzone è stata aggiunta a oltre 12 milioni di playlist e sono oltre 1.000 le cover effettuate da altri artisti tra cui Michael Bublé, Milos Foreman, Clementine Duo e Fifth Harmony.
A dicembre del 2019, a 25 anni dalla sua uscita, All I Want For Christmas Is You è arrivata finalmente ai vertici della classifica americana dei singoli, dove si è confermata anche nel 2020 e nel 2021.
Il video, diretto da Joseph Kahn, è più patinato e iperprodotto rispetto all'originale del 1994: in esso Mariah Carey, che canta in una sorta di festoso villaggio delle meraviglie circondata da ballerine/performer e da bimbi festanti, è prima avvolta in una sexy tutina in stile Babba Natale, poi diventa un angelo con le ali e poco dopo un soldatino di stagno.
Il documentario, realizzato su Amazon Music in occasione del 25° aniversario del suo album Merry Christmas, presenta interviste con Mariah, il produttore Randy Jackson supporter di lunga data di Mariah e suo ex manager, la giornalista Shirley Halperin, Executive Editor for Music presso Variety, Gary Trust, Senior Director of Charts di Billboard, e Trey Lorenz. il cantante di supporto e amico da oltre 25 anni di Mariah.
Si tratta del suo 19esimo singolo ad arrivare in vetta alla Hot 100, un record assoluto per quella che, con 200 milioni di album venduti, è considerata l’artista femminile di maggior successo di tutti i tempi, come certificato dai numerosi numerosi Grammy Awards e American Music Awards vinti, senza considerare i premi “Top Female Artist of All Time”, “Icon Award” e “Artist of the Decade” di Billboard, il World Music Award per “L’artista femminile di maggior successo al mondo del millennio” e l' “Icon Award” della BMI per i suoi eccezionali successi nel cantautorato.
Vincitrice del premio Congressional Award, Mariah ha generosamente donato il suo tempo e la sua energia a una serie di cause filantropiche, tra cui Save the Music, la Fondazione Make-A-Wish, World Hunger Relief e la Elton John AIDS Foundation, tra molte altre.
Grande sostenitrice delle organizzazioni benefiche per bambini, sia nazionali che internazionali, Mariah ha fondato Camp Mariah in collaborazione con il Fresh Air Fund, un’associazione attraverso la quale i bambini che vivono in città possono esplorare lo sviluppo di una carriera.
Insomma, quella bambina di una famiglia povera di Long Island, che voleva semplicemente trascorrere un Natale perfetto con i suoi cari, è riuscita a comporre la canzone di Natale perfetta che, ogni volta che l'ascoltiamo, per quattro minuti rende più gioiose le fredde giornate invernali.
Un record, quest'ultimo, che nessuno le potrà mai togliere.