Il cigno nero di Marotta

Il calciomercato è liquido per definizione, una materia priva di consistenza in cui quello che è sicuro fino a un'ora prima può cambiare indirizzo all'improvviso. Oppure tornare dove si era partiti, quasi senza che gli osservatori se ne accorgano. Il lunedì 18 luglio 2022) di Beppe Marotta rischia di essere il giorno nero della sua storia professionale, quanto meno quella recente. E complica non poco le strategie del resto dell'estate, perché nell'arco di poche ore l'Inter ha visto sfumare prima Dybala e poi, soprattutto, Bremer.

BREMER, COSI' LA JUVENTUS HA BEFFATO L'INTER

Mentre l'argentino, che ha scelto la Roma convinto dal corteggiamento di Mourinho a scendere dall'Aventino, potrà al massimo essere classificato come rimpianto - l'Inter lo ha avuto in pugno, poi il ciclone Lukaku ha cambiato le carte in tavola -, su Bremer Marotta si giocava una buona parte della pagella del mercato. Anche perché, a differenza di Dybala, il difensore brasiliano era il prescelto per dare il via libera alla cessione pesante sistema bilancio senza pagare dazio dal punto di vista tecnico.

Bremer, invece, va alla Juventus in un gioco delle tre carte in cui il numero uno interista per una volta ha scelto quella sbagliata. E' vero che i rivali bianconeri pagano caro (47 milioni tra parte fissa e qualche bonus), ma in un colpo solo spostano il cerino del buco tecnico nel reparto di difesa dalle mani di Allegri a quelle di Inzaghi. Che sia stato l'interlocutore debole o l'eccesso di fiducia verso le promesse dell'inverno, quando l'operazione era apparecchiata a costi accessibili poi impennatisi col passare delle settimane, sarà materia per storici del mercato. Di sicuro ha avuto ragione Urbano Cairo ad alzare la posta e a fare leva sulla posizione di forza consegnatagli a febbraio dalla firma sul prolungamento del contratto di Bremer per un'altra stagione.

La Juventus è stata il granello di sabbia nel meccanismo interista: ha incassato la volontà di De Ligt di cambiare aria e ha trovato l'accordo con il Bayern Monaco in tempo utile per piazzare il sorpasso scavalcando Marotta sia nelle cifre dell'offerta che nella scelta del cavallo giusto con cui arrivare al traguardo. Il risultato è che ora Allegri ha un reparto difensivo che lascia dormire sonni tranquilli mentre Inzaghi si trova al bivio e non è detto possa scegliere solo sulla base di ragionamenti tecnici.

Per uscire dal vicolo cieco, Marotta ha a disposizione solo la carte della conferma di Skriniar, la pedina destinata ad alimentare i conti con la sua cessione. Sempre che questa opzione, che rimetterebbe a posto le cose a Inzaghi ma non a Zhang e agli uomini dei conti di casa Inter, sia nella sua disponibilità o qualcosa di impraticabile nel nome della sostenibilità più volte evocata. Tutto il resto sarà un piano B, magari funzionale, ma agli occhi dei tifosi e dell'allenatore un ripiego. Con la sgradevole sensazione di essersi fatto beffare dal nemico storico, la Juventus, che si è presa la rivincita sull'altro ribaltone degli ultimi tempi. Estate 2019: Lukaku prima preso, poi perso, quindi definitivamente agganciato sfruttando l'assist di Dybala e del suo no al Manchester United. Una sliding door che ha cambiato la storia di due campionati. Sarà lo stesso con Bremer?

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