Beppe Marotta è stato dirigente della Juventus dal giugno 2010 al settembre 2018. Insieme a Paratici e agli altri uomini bianconeri ha firmato otto anni di campagne di calciomercato con tanti colpi riusciti bene e qualche inevitabile flop. Sotto la sua gestione la Juventus è stata la quarta società per denaro investito sul mercato alle spalle di Manchster City, Chelsea e Psg.
In tutto Marotta (fonte Transfermarkt) ha speso 1,09 miliardi di euro cedendo, però, anche giocatori per 622 milioni con un saldo negativo di 422. Investimenti obbligatori per riportare il club a primeggiare in Italia ed Europa dopo gli anni bui post-Calciopoli che erano culminati nel settimo posto del 2009-2010 poi replicato una stagione più tardi già sotto la gestione Marotta. Quindi l'avvento di Conte e l'esplosione tecnica e di ricavi.
Gran parte dei flop, come si vede, sono concentrati nella prima estate in cui Marotta passò dalla Sampdoria alla Juventus portandosi dietro Fabio Paratici e Luigi Delneri. Mesi in cui, però, cominciò anche a gettare le basi per il ritorno ad altissimi livelli con una serie di operazioni che hanno garantito al club l'ossatura della squadra poi vincente.
A Marotta è stato spesso imputata la colpa di non essere in grado di replicare sul mercato estero lo stesso potere di quello interno. Due esempi: le trattative infinite e fallite per Draxler e Witsel. La realtà è che il dirigente è cresciuto di pari passo con la crescita della società che doveva ripartire dalle ceneri e che all'inizio aveva scarso appeal internazionale. L'estate 2018, con l'arrivo di Cristiano Ronaldo, ha chiuso definitivamente anche quella pagina.