Televisione
July 09 2017
Cos’hanno in comune The Last Panthers, The Intern e Marseille?
Sono tre serie tv ambientate a Marsiglia, in Francia. In realtà in comune hanno anche il colore: nero, anzi noir per dirlo alla francese, visto che tutte e tre intrecciano crimini e misteri negli stessi vicoli dove Jean Claude Izzo ambientò la sua trilogia marsigliese (Casino totale, Chourmo, Solea).
La vocazione noir di Marsiglia del resto è nota. Ma la verità è che la capitale del sud della Francia "buca il video" come poche: a partire dalla fine degli anni 90 fino al 2013, quando è diventata capitale europea della cultura, ha subito un restyling, culminato nella costruzione di nuovi quartieri (Euromediterraneo), musei e centri culturali (il Mucem e la Ville Mediterranee) e nella remise en forme dei quartieri storici come le Vieux Port, Noalles e il Panier, le cui suggestioni ritroveremo spesso nelle serie tv, come si vede in questa gallery. Le location più famose? Almeno sette.
È il cuore “pop” di Marsiglia. Il suo quartiere simbolo situato su una collina alle spalle del Vieux Port. Un set a cielo aperto.
Qui è stato girato il rocambolesco inseguimento che si vede nella prima puntata di The Last Panthers: la polizia dà la caccia a un gruppo di ladri che ha appena messo a segno un colpo in una gioielleria: salite, discese e passaggi segreti si offrono alla cinepresa come un labirinto perfetto. E nel Panier, nella finzione di Marseille, abita Julia (Stéphane Caillard), la figlia ribelle del sindaco Robert Taro (Gerard Depardieu). Ma i suoi vicoli negli anni hanno ispirato molti tra scrittori e registi, non ultimi Jean Claude Izzo e gli autori di Plus belle la vie, la versione francese di Un posto al sole.
Il vecchio porto e la sua promenade incrociano il centro città e ne perseguono la vocazione turistica. In tv la rada è lo sfondo più apprezzato: lo si vede in The Last Panthers, in The Intern e, molto spesso in Marseille, anche perché sul vecchio porto affaccia il municipio, dove si svolge la contesa per il potere tra Taro-Deparieu e Barres-Magimel.
A proposito di Marseille, la serie che ha un po’ deluso per abuso di cliché e cast (non sempre all’altezza), ha il merito di aver fatto scoprire agli spettatori le bellezze della città.
Le pareti merlettate che fanno da sfondo alla passeggiata di Lucas Barres (Benoît Magimel) e Rachel (Géraldine Pailhas), la moglie del sindaco Taro, in Marseille, sono quelle del Mucem, il museo delle Civiltà dell'Europa e del Mediterraneo, progettato dall'architetto Rudy Ricciotti e costruito sull'ex molo del porto J4, un sito che ospita due sale espositive: la Galerie de la Méditerranée, dedicata alla scoperta delle principali fasi delle civiltà mediterranee e una zona riservata a mostre temporanee, un auditorium di 355 posti (per la realizzazione di conferenze, spettacoli, concerti ecc.), una sala per i documentari (la «Médinathèque»), un'area per bambini («Odyssée des Enfants»), una libreria, un ristorante e una terrazza panoramica, da cui parte il ponte che collega il Mucem col Fort Saint-Jean. Accanto c'è la Ville Mediterranee disegnata da Stefano Boeri.
Fin dal Medioevo questo edificio religioso domina Marsiglia dalla sua sommità a 154 metri, su una collina che appare spesso sullo sfondo in Marseille.
In Marseille all’orizzonte si vedono le Calanques, il massiccio a sud della città, che dal 2012 è parco nazionale. Costellate di pini marini e piante aromatiche e acque turchesi, le Calanques sono il parco giochi perfetto per i trekker, i sub e gli alpinisti. Izzo in Chourmo ne parla diffusamente: “È vero che sono belle le Calanche - scrive - Ma dirlo non basta, bisogna venirle a vedere”.
Nella prima stagione di Marseille non si vede. Peccato: l’edificio colorato di Le Corbusier, costruito tra il 1947 e il 1951 come città nella città è unico: al suo interno sono concentrati appartamenti, un hotel, un ristorante, una scuola, negozi, un centro d'arte e design e una terrazza sul tetto aperta al pubblico. A lungo screditata, di recente è diventata un'icona per artisti provenienti da tutto il mondo, fino a essere inclusa nell’elenco delle meraviglie dell’Unesco nel 2016.
A nord di Marsiglia si trovano le citè: i comprensori popolari dove la disoccupazione incontra la criminalità in una miscela esplosiva che ne fa una sorta di Gomorra d’oltralpe. Nel secondo episodio di The Last Panthers si vede una retata della polizia a Les Agnettes e in Marseille appaiono quasi in ogni episodio, come enclave criminale della città: il suo cuore nero. In realtà come a Scampia a Napoli le “citè” non sono solo quello, ma tante cose. Nella periferia nord, tanto per dire, è partita l’onda lunga dell’hip hop marsigliese e ha avuto i natali Zinedine Zidane.
Ente del turismo francese, Turismo Marsiglia, Myprovence
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Golden Tulip Marseille (6 Place Henri Verneuil, nel nuovo quartiere Euromediterraneo), Residence du Vieux Port (18 Quai du Port, sul vecchio porto).