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June 27 2016
Frédéric Martinez, già biografo di “star” della musica e della letteratura, cerca con Idoli. Storia di Ava, Grace, Ingrid, Rita, Audrey e Marilyn (Lindau 2016) di delineare una possibile lettura comune delle vite delle icone hollywoodiane. Una cosa, infatti, sembrano condividere i grandi volti femminili che hanno fatto la storia di Hollywood: vite drammatiche, agitate da demoni instancabili, e una profonda tristezza, vasta quanto quegli spazi sterminati che si aprono attorno a Los Angeles, da macinare in macchine costosissime a fianco di accompagnatori tanto fascinosi quanto disperatamente cinici.
Hollywood Babilonia
Hollywood, profondamente maschilista e in mano a feroci produttori, vuole vendere sullo schermo una realtà adatta all’America puritana e benpensante, ma nasconde dietro i suoi sipari una verità ben diversa. Stelle del cinema come Ingrid Bergman o Marilyn Monroe hanno sullo schermo un duplice ruolo: sensuali mangiauomini devono però veicolare attraverso le loro pellicole storie moralmente edificanti, in cui vince sempre la famiglia, in cui l’uomo si caccia nei pasticci e la donna ha il ruolo sfuggente e confuso di tentatrice e casalinga.
Idoli delle masse, le attrici degli anni d’oro sperimentano nella loro intimità una realtà ben diversa: vittime dei capricci e delle violenze, verbali ma anche fisiche, dei colleghi, dei registi e dei produttori (che spesso sono anche amanti e mariti), vivono in gabbie dorate, al servizio di una bellezza alla cui legge implacabile devono sempre sottostare. E vita privata e ruolo – che sia quello di angelo del focolare o di seduttrice – dovranno sempre coincidere.
Il barboncino di Grace Kelly
È il caso di Ava Gardner, la ragazza di campagna che finirà la sua vita passando di amante in amante e di bicchiere in bicchiere. La sua storia è la prima del libro e quella raccontata da Martinez più approfonditamente, con appassionato lirismo. Ma è anche il caso di Rita Hayworth, costretta dall’agente e marito Eddie Judson a togliersi i molari per modificare la forma del viso e sottoporsi a elettrolisi per alzare l’attaccatura dei capelli. Passerà alla storia come Gilda, pur volendo non essere altri che se stessa. Diversa sarà la vita di Grace Kelly, figlia istruita dell’America progressista, musa di Hitchcock, che passerà, per sua volontà, a una prigione sempre d’oro ma di natura diversa: quella delle case regnanti della vecchia Europa. Diventerà Grace di Monaco, la principessa a cui Hitchcock, al momento della partenza dagli States, regalerà un nuovo guinzaglio per il suo barboncino Oliver. Poche pagine, invece, sono destinate a Audrey Hepburn, dapprima ragazzina traumatizzata dalla seconda guerra mondiale e quindi attrice misurata e borghese, sullo schermo come nella vita.
Le esistenze bruciate di attrici e di donne raccontate da Martinez sono troppo coinvolgenti per non essere lette tutte d’un fiato e il libro, snello e veloce, contribuisce a una lettura semplice. L’unica pecca di Idoli è un mancato equilibrio tra le prime tre storie (Ava Gardner, Grace Kelly e Ingrid Bergman), lunghe ed estremamente approfondite, e le ultime tre, quelle di Rita Hayworth, Audrey Hepburn e Marilyn Monroe, troppo corte, quasi sbrigative: da lettrice avrei voluto passare più tempo con loro.
Frédéric Martinez
Idoli. Storia di Ava, Grace, Ingrid, Rita, Audrey e Marilyn
Lindau 2016
171 pp., 19,00 euro