News
June 22 2018
Mandate in archivio la prima e la seconda prova scritte il mezzo milione di studenti italiani che sta affrontando gli esami di Stato ha tre giorni per ultimare il ripasso in vista del temutissimo e famigerato "Quizzone".
La terza prova scritta con le modalità attuali è stata introdotta nel 2000 (D.M. 429/2000) e prevede: "Non più di 5 argomenti per la trattazione sintetica; da 10 a 15 quesiti a risposta singola;da 30 a 40 quesiti a risposta multipla;non più di 2 problemi scientifici a soluzione rapida, tali cioè da non richiedere calcoli complessi;non più di 2 casi pratici e professionali o 1 progetto".
Secondo la stragrande maggioranza degli studenti dietro questa definizione si cela una roulette russa che sfrutta lo scibile umano (per lo meno quello del quinto anno) per mettere in crisi i maturandi ormai allo stremo delle forze.
Esiste, però, un antidoto alla paura, o per lo meno, c'è una maniera per diminuire la naturale agitazione che precede ogni prova e cioè ripassare.
Premesso che di certo se non si è già studiato durante l'anno a sufficienza non saranno questi tre giorni a cambiare le sorti degli esami, in rete si trovano decine di consigli su come ottimizzare tempi e risorse per fermare i concetti fondamentali delle varie materie che potrebbero poi diventare argomento d'esame.
Tra i suggerimenti più interessanti ci sono quelli forniti dal portale Studenti.it che invita i maturandi a non farsi prendere dal panico, e a razionalizzare gli sforzi.
La prima cosa da fare è avere uno spazio di lavoro ordinato con solo l'essenziale sulla scrivania in maniera da non aggiungere la confusione del contesto alla naturale confusione di idee e concetti che vive chiunque si stia preparando a un esame.
Ecco che allora preparare un elenco scritto della materie da ripassare permette già di avere le idee più chiare. Il secondo step è quello di stabilire una tabella di marcia del ripasso a seconda della complessità del programma e della quantità di argomenti da mettere a fuoco.
Definita la tabella di marcia è importante rispettarla e soprattutto non tornare mai sui propri passi: non c'è tempo.
Una volta iniziato il ripasso è utile identificare i macro argomenti di ogni materia e i punti chiave in generale. Aiuta molto tenere a mente anche una serie di parole chiave che riportino a concetti più articolati. Si tratta di un trucco di memorizzazione molto importante.
Coloro che hanno una buona memoria visiva possono fare schemi con colori differenti in maniera tale che la memoria venga aiutata a pescare nel cassettino giusto al momento del bisogno.
Bisogna poi ripetere ad alta voce cercando di essere il più conciso possibile. Poche frasi spremute all'essenziale per dimostrare a se stessi di padroneggiare l'argomento.
Può essere molto utile farsi interrogare (anche in vista dell'orale) da un compagno o da un genitore per vedere se si è abbastanza pronti a spaziare da un argomento all'altro, ma considerando che per quanto si possa ripassare la preparazione non sarà mai perfetta, per gestire l'ansia è importante accettarlo e non accanirsi fino allo sfinimento su libri e appunti.
In questo senso, poi, tanto quanto è importante ripassare lo è staccare la spina. Una passeggiata con gli amici, un gelato o mezzora davanti alla tele permettono di rilassare i nervi e assimilare le nozioni apprese.
Quando lunedì ci si troverà in classe e verrà consegnata la prova la prima e più importante cosa da fare è leggere bene, almeno tre volte, ogni domanda e, possibilmente, non tutte insieme perché c'è il rischio di confondersi. Un passo dopo l'altro con logica e concentrazione si arriverà all'ultimo quiz e solo allora si potrà rileggere e verificare ogni risposta per essere certi di avere fatto del proprio meglio.
Secondo un sondaggio condotto in occasione della campagna The dark side of school da parte di Maxibon su oltre cento studenti delle superiori la paura maggiore dei regazzi per la terza prova è proprio quella di andare in black out e dimenticare tutto a causa dell'emozione (51%). Al secondo posto c'è il timore che la prova sia più complessa di quella simulata (47%), mentre uno studente su tre ha paura di farsi prendere dall'ansia da prestazione.
Tra i "sogni" dei maturandi, invece, oltre la metà degli studenti vorrebbe portarsi da casa due smartphone in modo da nasconderne uno in un luogo sicuro e consegnare il secondo alla commissione d'esame.
In questo modo il furbetto, chiedendo il permesso di andare in bagno, consulterebbe il cellulare sul quale avrebbe scaricato almeno una delle decine di app che funzionano anche off-line proprio dedicata alla maturità con tracce e risposte ai quesiti più differenti.
Un tempo fogliettini, bigini e Bignami la facevano da padroni tra i trucchi più in voga per copiare, ma i ragazzi di oggi con un paio di clic hanno mandato in pensione i vecchi metodi che hanno attraversato intere generazioni di maturandi.