I mercati scommettono sulla “Trumpeconomics” ma la Fed potrebbe spegnere gli entusiasmi

Con Trump ormai vincitore e il Senato confermato in mano ai repubblicani, i mercati stanno iniziando a reagire. Bitcoin con un balzo del 10% ha aggiornato i massimi storici, scambiando a oltre 74.000 dollari. La capitalizzazione ha superato i 1.473 miliardi di dollari, portando il suo peso sul mercato crypto oltre il 60%.

L’intero settore celebra la vittoria di Trump: da Ripple in progresso di circa il 5% fino a Dogecoin salito di circa 20%, spinto dal supporto esplicito di Elon Musk all’ex presidente. Trump ha dimostrato un'apertura verso gli asset digitali durante la sua campagna, sostenuto dall’influenza crescente del settore, che ha investito ingenti risorse nel finanziamento di agende politiche favorevoli. Trump ha promesso di trasformare gli Stati Uniti nella capitale globale delle criptovalute, creare una riserva strategica di Bitcoin e nominare regolatori favorevoli al mondo digitale.

C'è però una questione che riguarda più da vicino l'Italia: l'aumento della tassazione sui proventi derivanti da operazioni in cripto-asset potrebbe portare a nascondere questo tipo di attività al fisco, trasferendole a operatori extra-Ue, ha detto Andrea Brandolini, vice capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d'Italia nel corso dell'audizione sulla manovra alle commissioni di Camera e Senato. La nuova legge di bilancio, se entrerà in vigore nel testo attuale, prevede una modifica "in misura sostanziale" del livello di tassazione sulle operazioni in criptovalute, innalzando l'aliquota al 26% a 42%, "con un effetto trascurabile sul gettito", ricorda. In particolare, la legge di bilancio del 2023 aveva allineato l'aliquota sulle cripto-attività a quella prevista per gli investimenti finanziari offrendo la possibilità a chi deteneva questo tipo di asset di far emergere investimenti e proventi con il pagamento di una somma forfettaria. Operatività. L'andamento delle ultime seduta convalida la strategia di sfruttare gli strappi nel range 68mila/74mila dollari per prendere profitto. Attendere una chiusura su base settimanale sopra 77mila usd per rientrare sulla forza.

Oltre a Bitcoin e Dogecoin, un altro “Trump Trade” rilevante è rappresentato da Trump Media & Technology Group Corp (DJT). Le azioni di DJT stanno registrando un incremento di oltre il 10% nel trading after-market. Con una capitalizzazione di mercato di soli 6,79 miliardi di dollari, DJT resta molto al di sotto di colossi come Nvidia e Apple, le due aziende con la capitalizzazione più alta al mondo. Tuttavia, il titolo DJT ha registrato volumi di scambio impressionanti, superando quelli di Apple e avvicinandosi a quelli di Nvidia, a dimostrazione dell’interesse speculativo e politico che lo circonda. Attenzioni quindi a possibili futuri movimenti: comprare sui rumors e vendere sulle notizie.

Anche Tesla festeggia questa vittoria, così come i futures sugli indici S&P 500 e Nasdaq 100. Ancora più soddisfatto appare il Russell 2000, di cui fanno parte le aziende a minor capitalizzazione che beneficia della posizione protezionistica del partito repubblicano.

Infine PALANTIR, volata del 23% ha portato a +197% il miglioramento da inizio anno (meglio di Nvidia crescita del 186%). In una lettera agli azionisti, l'amministratore delegato , Alex Karp, ha dichiarato che l'espansione e la crescita dell'azienda "non sono mai state così forti" Palantir ha lanciato la sua piattaforma di intelligenza artificiale di cui i principali clienti sono il ministero della Difesa e altre agenzie del governo degli Stati Uniti.

Il dollaro si rafforza penalizzando l’oro e le altre materie prime. Lo yen scende dell’1,5% e l’euro dell’1,7%. Oggi l’euforia dei mercati potrebbe proseguire, sostenuta dal clima di maggiore stabilità. Tuttavia, è necessario prestare attenzione: domani la Fed potrebbe raffreddare questo entusiasmo. Sebbene un taglio dei tassi resti possibile, la banca centrale potrebbe mantenere un approccio più prudente sul futuro della politica monetaria. Con il settore tecnologico, principale pilastro di Wall Street, che aveva scommesso su una vittoria democratica, la pressione dei rendimenti decennali in aumento e una Fed meno espansiva rispetto alle attese del mercato, potrebbero rappresentare nel loro insieme la prima doccia fredda per i mercati.

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