Musica
June 30 2021
«Falene è un brano bellissimo, pieno di significato specialmente per i tempi in cui viviamo oggi. Spero che le persone avranno modo di rispecchiarsi nel testo e spero che si divertiranno e che balleranno ascoltandolo, esattamente come me ogni volta che sento questa canzone!». Parola di Sophie Scott, frontwoman della band britannica Sophie and The Giants, che ha prestato la sua voce al successo mondiale Hypnotized, prodotta dal dj tedesco Purple Disco Machine. Il successo del singolo è stato immediato: la hit si è piazzata subito in testa alle chart in Germania, Italia (4 volte disco di platino) e in tutta Europa, conquistando il titolo di brano più suonato dalle radio italiane nel 2020. Sophie ha inciso da poco il nuovo singolo Falene insieme a Michele Bravi, giovane e talentuoso cantautore umbro che a gennaio ha pubblicato La Geografia del Buio, debuttando al #1 della classifica Fimi/Gfk di album e vinili. Falene, scritto da Michele Bravi, Federica Abbate, Davide Petrella, Mike Kintish, Sophie Scott, Francesco "Katoo" Catitti, che ha curato anche la produzione, è un invito a inseguire la vita, le emozioni, a lasciare dietro di sé ciò che si vuole dimenticare, per andare alla scoperta di nuove esperienze, senza avere alcun timore di perdersi perché la ricerca di sé stessi e dell'altro può essere essa stessa una fantastica avventura.
Michele e Sophie, vi siete tatuati entrambi sul braccio una falena, il titolo del vostro singolo, segno che per voi è una canzone molto importante. Com'è nato il brano? É vero, Michele, che è bastato mandare una mail a Sophie per collaborare con lei?
Michele: «Falene è un nuovo capitolo de La Geografia del Buio, il mio album uscito a gennaio, che raccontava come si può convivere con il buio. Ho individuato, per questa canzone, l'immagine delle falene, che sanno perfettamente convivere con il buio e come girare intorno agli spigoli luminosi. La loro innata attrazione verso la luce ricalca le orme del comportamento umano. Sapevo che volevo condividerla con qualcuno e ho seguito il mio motto: "se devo affogare, affogo nell'acqua alta". Ho mandato una mail a Sophie con la canzone, convinto che non mi avrebbe risposto, e invece lei è stata immediatamente reattiva, ha amato subito la canzone e in poco tempo mi ha mandato anche la sua parte in inglese. Il processo creativo è stato molto passionale e rapido. Il tatuaggio è stata una cosa impulsiva, dopo diversi giorni che lavoravamo alla canzone, ci siamo detti: perché no?»
Sophie: «Appena ho ascoltato la canzone, l'ho amata subito: mi sono messa a scrivere la parte in inglese e a lui è piaciuta molto. Ho dovuto imparare in poco tempo l'italiano per registrala, è stata un grande sfida cantare per metà in inglese e per metà in italiano, ha richiesto sei ore di incisione in studio. Non dimenticherò mai tutta l'esperienza della canzone e sono davvero felice di aver conosciuto Michele, perché siamo simili, sia nelle idee creative che nel modo di vedere la vita»
La canzone, pur essendo un brano estivo, ha anche un messaggio importante di accettazione. Quindi è possibile ancora lanciare messaggi importanti in un brano dance, un po' come fece Gloria Gaynor in I Will Survive?
Sophie: «É bello essere diversi, perché abbiamo una comunità che si basa sull'amore e sull'accettazione. Il messaggio della canzone è "trova le persone che ami, ma soprattutto ama te stesso", senza preoccuparti troppo di ciò che pensano gli altri»
Michele: «Spero che la canzone, che esce non a caso nel mese di giugno, diventi un inno alla libertà di espressione individuale e all'autoaccettazione. Le falene sono animali notturni, rappresentano tutti quelli che si sono sentiti almeno una volta fuori luogo, fuori dal mondo, nell'oscurità. La comunità Lgbtqia+ conosce bene questo tipo di sensazione, che ho provato a descrivere nella canzone»
Michele, hai dichiarato: «Le falene sono come gli uomini: animali notturni in cerca della propria luce». Che cosa intendi esattamente? C'è bisogno del buio per trovare la propria luce?
«Io credo che la lezione più importante da apprendere sia come convivere con il buio. Le falene hanno questo grande difetto: pur nascendo animali notturni, cadono molte volte nel fatalismo di finire bruciate mentre cercano la luce, una tendenza molto umana. La luce esiste e si può ballare tra gli spigoli luminosi e gli spigoli bui. Se l'unica ricerca possibile è solo la ricerca della luce, a volte si finisce per bruciarsi, un po' come nel mito di Icaro. Imparare a convivere con il buio, a non giudicarlo, a lasciargli lo spazio necessario per agire, è fondamentale per ciascuno di noi»
Sophie, Hypnotized è stato uno dei più grandi successi del 2020. Mentre lo registravi, hai avuto la sensazione che era una canzone speciale ? Che ne pensi del ritorno della disco music anche negli album pop di Dua Lipa, Kylie Minogue, Roisin Murphy e Jessie Ware?
«É molto eccitante, sono cresciuta ascoltando la disco music perché i miei genitori la amano, quelle sonorità sono entrare naturalmente dentro di me fin da piccola. Quando ho registrato la canzone, non sapevo come sarebbe stata accolta. Sono stato sorpresa dal successo, non perché non pensavo che fosse buona, ma solo perché era molto diversa dalle sonorità degli altri miei brani. Sono davvero grata per quello che è successo, è stato incredibile e mi piace pensare che Hypnotized abbia fatto compagnia a tante persone, durante un anno così difficile per tutti»
Michele, a gennaio hai pubblicato La geografia del buio, un lavoro molto intimo e intenso. Come si pone questo brano rispetto all'album, visto che ha delle sonorità diverse? É un capitolo completamente nuovo o è un proseguimento del disco?
«É un proseguimento e un capitolo nuovo, allo stesso tempo. Ho un'idea rispetto ai dischi: quando pubblichi delle canzoni che sono rimaste per tanto tempo nascoste a casa tua, anche nel tuo processo creativo cambia qualcosa, perché il pubblico reagisce a quelle canzoni. L'album era pronto un anno fa, l'uscita è stata rimandata di un anno e io artisticamente sono andato avanti, senza avere un feedback dal pubblico, che è arrivato a gennaio, quando è uscito il disco. Falene era rimasto fuori dalla tracklist, ma adesso ha trovato una nuova forma, grazie anche all'incontro con pubblico»
Sophie, anche il tuo recente singolo Right Now è una canzone uptempo e molto potente, scritta per far divertire il pubblico e infondere energia positiva. La gente, dopo mesi di lockdown e restrizioni, ha ancora più voglia di ballare?
«Assolutamente, anch'io, quando sono dentro la doccia e la sento, mi viene da cantare e ballare! Lo vedo anche in Inghilterra, c'è tanta voglia di libertà, di andare nei concerti, di bere e di divertirsi con gli amici. Questa normalità ci è mancata tanto negli ultimi due anni e naturalmente anche la musica riflette questa voglia di divertirsi e di tornare lentamente alla vita di prima»
Michele, dal 23 luglio inizierai un tour acustico, con 6 date, mentre in autunno ti esibirai indoor con La Geografia del Buio Tour. Come ti stai preparando e quali sono le differenze maggiori, anche a livello di scaletta, tra i due tour?
«Il tour invernale è uno spettacolo concettuale su La geografia del buio, mentre il tour acustico è più eterogeneo, dove si ha la possibilità di viaggiare in altri mondi, anche attraverso canzoni di altri artisti da celebrare e da ricordare sul palco attraverso il suono della mia voce e del pianoforte. C'è un grande lavoro tecnico sul suono e sulla voce, sono felice di tornare a lavorare con la mia squadra e con i miei tecnici, che sono stati fermi per quasi due anni: è questa la cosa più importante, per me»
Michele e Sophie, gli spettatori potranno vedervi in concerto insieme, in Inghilterra o in Italia, quest'estate o magari nel prossimo autunno?
Michele: «Lo spero fortemente, Sophie vive a Sheffield, io a Milano, per cui ci sono alcuni problemi logistici legati alle quarantene, ma ne abbiamo già parlato e speriamo tanto di poter annunciarvi qualcosa insieme a breve»