Emiliano: "Pronti al reddito di cittadinanza, ci porta più vicini all'Europa"
"Il mezzogiorno se bene incoraggiato può aiutare il governo a uscire dalla crisi. Prima o poi riuscirò a convincere anche Matteo Renzi". Michele Emiliano, ex sindaco Pd di Bari e da cinque mesi governatore della Puglia, ha parlato chiaro a Bari nell'appuntamento "Presidente mi spieghi", il format che inaugura ogni ultima giornata di Panorama d'Italia.
Intervistato dal direttore di Panorama Giorgio Mulè e da Michele Cozzi, capo della redazione politica della Gazzetta del Mezzogiorno, ha chiarito che rispetto alla gestione del suo predecessore Nichi Vendola si sta muovendo con una certa discontinuità. "In questi cinque mesi è successo di tutto, ci stiamo mettendo la faccia. L'abbiamo messa innanzitutto sulla Xilella, dicendo a tutti i pugliesi che, anche se gli indirizzi della Ue non ci convincono e noi siamo le vittime e loro i colpevoli, gli alberi malati intanto li tagliamo".
Il reddito di dignità
Emiliano ha intenzione di metterla anche su un tema a lui molto caro caro che è, da sempre, quello del reddito di cittadinanza, uno dei punti di forza del suo programma elettorale: "Siamo pronti a farlo partire. Esiste in tutti i paesi europei", spiega chiarendo che in Puglia si chiamerà Reddito di Dignità, prevede una spesa di 70 milioni di euro e riguarderà 20mila famiglie.
"È la stessa battaglia dei grillini, non siete troppo vicini?" gli fa notare Cozzi. "Il mio programma elettorale era molto vicino al loro" taglia corto il governatore. "Ma non posso accettare la loro ingenuità, la loro convinzione di essere tutti onesti. La corruzione parte dal controllo di se stessi".
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Trivelle e alta velocità
Ma Emiliano e i suoi uomini la faccia l'hanno messa anche sull'alta velocità Bari-Napoli, e il governatore non è spaventato dagli 11 anni che, come gli ricorda Mulè, serviranno a realizzarla secondo il Piano nazionale delle Infrastrutture: "Siamo stati noi a spingerla, il progetto l'abbiamo presentato noi. Non è pensato come un'opera faraonica, ma modulare, pezzo per pezzo. Così i cittadini avranno subito la percezione di ciò che sarà realizzato, non dovranno aspettare oltre dieci anni".
Dall'alta velocità all'ambiente, Emiliano sceglie la platea di Panorama d'Italia per lanciare la sua proposta sulla Tap, il gasdotto che dovrebbe passare dal Salento e continua a suscitare polemiche: "Ma perché deve passare sulla più bella spiaggia pugliese? Se la spostiamo 100 km più a nord e ci impegniamo con il governo a realizzarla in pochi mesi alimentando la centrale di Cerano non più a carbone ma con il gas e l'Ilva di Taranto con una combustione meno inquinante, l'operazione non sarebbe così difficile" sostiene. "Lo sblocca Italia esclude le Regioni da queste decisioni sulle trivelle, ma noi vogliamo partecipare. Il nostro non è un no assoluto, è una controproposta. Siamo la sinistra che decide ma non sta al servizio di nessuno".
L'Ilva di Taranto
Il discorso vale anche per il tema scottante dell'Ilva. Il dilemma è proteggere 20mila posti di lavoro o l'ambiente, mentre il commissario straordinario dell'Ilva Piero Gnudi, ha in mano le redini dell'importante sfida: salvare l'impresa e la sua ricchezza per il paese.
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"Non facciamo marketing elettorale, dobbiamo trovare soluzioni" dice Emiliano. "E visto che l'Ilva perde 45 milioni di euro al mese, io dai commissari vorrei più trasparenza, devono dire davvero al governo come stanno le cose".
Sanità e spese
Molti lettori di Panorama che hanno inviato domande per il Governatore sono interessati alla sanità. Mulè sintetizza così: "È credibile che l'80 per cento dei cittadini pugliesi abbia diritto all'esenzione?"
Emiliano ammette che "i furbi ci sono, ma la maggior parte è composta da poveri veri. Molti anziani o malati cronici sono in difficoltà".
Però è deciso a mettere sotto controllo la spesa farmaceutica pugliese (654 milioni) e anche a chiudere 25 ospedali. "Noi siamo in equilibro finanziario, abbiamo risalito la Lea (i livelli essenziali di assistenza). Con la collaborazione degli ospedali, dei medici e dei cittadini, possiamo utilizzare meglio il diritto ad avere i farmaci gratuitamente. Altrimenti il sistema salta. Io non sono qui per essere rieletto ma per mettere a posto le cose. Se non sarò più rieletto torno a fare il magistrato, nessun problema".
La scuola
In molti accusano il Governatore di essere contro il Governo anche sulla Buona scuola. "Non è esattamente così" spiega "noi sosteniamo tutti i governi, ho collaborato anche con Berlusconi, figuriamoci se non collaboro con un governo Pd. Non siamo totalmente contro, ma la Buona scuola prevarica alcune funzioni della regione e noi le abbiamo impugnate. Io sono preoccupato per gli insegnanti che vengono spostati al Nord, a cui viene stravolta la vita familiare".
Federalismo
Si passa dunque al federalismo: "I costi aziendali della Regione Puglia sono tra i più competitivi, il comune di Bari è il migliore per efficienza aziendale, quello che ha fatto una migliore spending review. Quando ho preso il Comune non c'erano neanche i soldi per le matite. Ora ho il dovere di applicare la stessa strategia alla Regione che ho ereditato da Vendola. Le Regioni non sono aziende ma vanno gestite come tali. La concezione dalla sinistra che usa lo Stato come bancomat (per strade, sanità, cultura) non mi piace".
I ricordi siciliani
Alla domanda se a livello nazionale il Pd deve cercare alleanza con il M5s, risponde: "Io dico che il Pd non deve considerarsi alternativo al M5s ma so che sto perdendo questa battaglia. L'elettorato non di sinistra per scongiurare una nuova vittoria del Pd punterà sui grillini, con la speranza, per ridare poi il timone al centrodestra, che non riescano a governare..."
Ma contro Renzi no, non è disposto a candidarsi, e non critica neanche la sua decisione a realizzare il Ponte sullo stretto di Messina: "Non ha sbagliato perché rispetto ai suoi predecessori ha detto che prima del ponte realizzerà le infrastrutture per arrivarci".
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Il governatore chiude con i ricordi da magistrato in Sicilia, con le sue lacrime al funerale di Rosario Livatino. "La mia vita non sarebbe uguale se non fossi passato dalla Sicilia. Non avrei capito il mio compito attuale. Lì ci sono dei mafiosi ma ci sono persone meravigliose. Se qualcuno tra noi magistrati si è comportato male, si è arricchito con i beni confiscati alla mafia allora farebbe meglio ad appendere la toga e aderire a Cosa Nostra".
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