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June 17 2015
Michelle Obama vede nel cibo lo strumento indispensabile per cambiare il destino di milioni di giovani americani. Aiutarli a seguire un'alimentazione corretta è un modo per renderli cittadini più consapevoli, più liberi. E'il suo impegno politico e istituzionale più importante.
La First Lady ha abbracciato questa causa da tempo. Ha iniziato con l'orto della Casa Bianca, nel 2009. Quando sono apparse le prime foto che la immortalavano con le figlie in mezzo alla verdure, qualcuno si è messo a fare dell'ironia, ma lei era molto seria. Lo si è visto negli anni a venire.
"Muoviamoci"
Dopo l'orto e la dieta (quasi) rigorosa imposta alle due figlie, un anno dopo è arrivata la campagna "Let's Move". L'obiettivo è la lotta all'obesità infantile, una vero flagello che ha colpito gli Stati Uniti.
E' un fenomeno che coinvolge un ampio numero di youngamericans: secondo le associazioni mediche tra il 16 e il 33% dei bambini e degli adolescenti ne soffre. E, se non curato in tempo, nell'80% dei casi, un bambino obeso diventerà un adulto obeso, con tutte le conseguenze del caso. Anche sociali.
Negli Stati Uniti, ogni anno muoiono per cause riconducibili a questa patologia almeno 300.000 persone mentre i costi per la comunità si aggirano attorno ai 100 miliardi di dollari. Una cifra enorme, che potrebbe essere risparmiata almeno in parte, se ci fosse una maggiore consapevolezza sull'alimentazione.
Molti bambini o adolescenti diventano obesi proprio a causa della dieta sbagliata e del poco movimento. Il cibo povero, il junk food, è uno dei maggiori responsabili di questo fenomeno.
Una malattia dei poveri
Vasti strati della popolazione americana non hanno gli strumenti culturali, ma soprattutto non possono permettersi un'alimentazione adeguata. Molti, poi, al di là della scuola, non praticano sport o hanno poche occasioni di fare movimento se non, come spiegano alcuni specialisti, per andare:”dalla macchina alla porta della scuola e viceversa e dalla porta di casa al tinello per mettersi davanti alla televisione”.
Sono soprattutto i figli dell'America suburbana e povera a subire questo destino; afroamericani e latinos sono i più colpiti.
Michelle Obama è "scesa in campo" soprattutto per loro. Nel corso di questi anni, "Let's Move" l'ha impegnata molto: ha presenziato a decine di iniziative, è andata in televisione a ballare e a fare ginnastica, ha litigato con i repubblicani per i fondi economici e la qualità del cibo nelle mense scolastiche, ha "vietato" a Barack Obama di farsi fotografare mentre mangia hamburger (il cibo preferito del presidente).
Un bilancio positivo
Il bilancio di questi cinque anni di campagna è abbastanza positivo. I dati affermano che per ora le media generale dei giovani affetti da obesità non si è abbassata (rimane il triplo rispetto agli anni'70), ma allo stesso tempo è stata registrata una tendenza virtuosa in alcune fasce d'età, soprattutto quelle che riguardano l'infanzia. Segno che in qualche modo, il messaggio è passato.
E'stata questo suo impegno a rendere Michelle ancora più autorevole agli occhi degli americani. Non è un caso che la sua popolarità sia più alta di quella del marito.
La visita a Expo è quindi una diretta conseguenza di questo impegno di Michelle. Arriva con le due figlie e si ferma a Milano per un paio di giorni, prima di andare a Venezia per un tour privato della città.
La First Lady è diventata ormai un testimonial internazionale per il diritto al cibo sano e accessibile a tutti. In fondo, uno dei modi più importanti per essere dei cittadini consapevoli.