Il cibo è piacere. Da sempre. Il cibo oggi più che mai si è fatto esperienza estetica e di queste esperienze a cielo aperto Milano è piena. Perché la bella stagione, piogge torrenziali permettendo, è alle porte. Anzi è già sul pianerottolo di casa. E allora viviamoli questi laboratori creativi, questi cuochi e bartender, pasticceri e panificatori.
È la bellezza italiana che ritroviamo in ognuno di questi progetti, molti di riqualificazione, alcuni sono scommesse del singolo, in altri casi sono scelte imprenditoriali fatte oltreoceano. Milano è una città in movimento.
Da Horto trovate stelle di tutti i colori e gusti sopraffini. Da Portrait promettete di andare oltre la pasta in bianco (benedetta che tu sia!), da Cavoli a Merenda Özpetek ci girerebbe un film se solo fossimo a Roma. I Mirador è un gioiello di luce. Da Vertigo c’è lo zampino di Bartolini. Da Sachi troverete una energia primordiale. Via Stampa vivetelo sotto un cielo stellato. Da A’Riccione mangiate ceviche e bevete kombucha. In Terrazza Gallia trovatevi per l'ora del tè ma siate pronti a farvi sorprendere dal rituale. Da Identità Golose aspettate l’ospite e un attimo dopo prendere posto.
HORTO
Via S. Protaso, 5 - Milano
www.hortorestaurant.com
Siamo all’interno di The Medelan , il progetto di riqualificazione dell’ex Palazzo del Credito Italiano a Milano. In piena Piazza Cordusio, in uno dei più importanti edifici storici e di valore architettonico del capoluogo lombardo. Si trova qui Horto , aperto nel 2022 e premiato dalla Guida Michelin Italia 2024 con una Stella e la Stella Verde per la sostenibilità. In cucina c’è lo zampino di un maestro, infatti la direzione strategica della cucina è affidata allo chef tre Stelle Michelin, Norbert Niederkofler, l'executive chef è Alberto Toè. Un posto in cui vai per fare una colazione che faticherai a dimenticare. A cena come a pranzo si mangia alla carta o seguendo uno dei percorsi degustazione da 5 o 7 portate. Attenzione massima per i vegetali con proposte dedicate. Degli esempi? Plin di Strachitunt, zafferano e lievito o ancora risotto con erbe spontanee, fiori di campo e kefir e perché no, il cervo non cervo con barbabietola, salsa di ribes, soia e cardoncelli.
▲ PORTRAIT MILANO
Corso Venezia, 11 - Milano
www.lungarnocollection.com/it/portrait-milano-hotel
In questo caso siamo in un hotel, il cinque stelle lusso firmato Ferragamo e Lungarno Collection, aperto alla fine del 2022. Era un antico seminario arcivescovile del Cinquecento nato per volere di San Carlo Borromeo, riportato a nuova vita dall’architetto Michele De Lucchi e dal suo studio AMDL CIRCLE. Se parliamo di cucina, di piatti da mangiare, di drink da sorseggiare la scelta è ampia ma vi consigliamo di fermarvi sotto l’imponente porticato seicentesco che con la bella stagione ospita tavoli e sedute dove gustare le proposte di Beefbar, Rumore e 10_11 Bar Giardino Ristorante. È qui che si mangia la famosa pasta in bianco di cui tanto se ne sentì parlare ma personalmente opterei per un riso al salto con ragù di ossobuco in gremolada. Tante anime convivono in questo posto, come tanti possono essere i commensali in arrivo da tutto il mondo. Ecco perché non dovete stupirvi di trovare in menu un pollo nostrano a 29 euro e un’aragosta a 180 euro.
▲ CAVOLI A MERENDA
Corso Magenta, 66 – Milano
www.cavoliamerenda.eu
Un appartamento patrizio di fine 1700, a due passi dal Cenacolo di Leonardo. Un ristorante che è anche una casa, d’altri tempi, con due suite e la possibilità di partecipare a corsi di cucina, pensati anche per i più piccoli. Un progetto firmato dalla resident chef Vanessa Viscardi. Era nel mondo della finanza fino ai 30 anni, poi il migliore dei colpi di testa e un percorso all’Alma, la scuola internazionale di cucina italiana, concluso nel migliore dei modi. Il resto è storia.
Sono disponibili 20 coperti nella bellissima terrazza. Il menu che si ispira alla tradizione italiana è legato alla stagionalità dei prodotti, a piccoli fornitori accuratamente selezionati ed è figlio di un dialogo con la nutrizionista Katrin Kurz. La carta dei vini è affidata al sommelier Marco Longagnani.
▲ I MIRADOR
Via Privata Fratelli Angelo e Mario Bettinelli, 3 - Milano
www.21houseofstories.com/milano-navigli/i-mirador
Era una storica centrale telefonica, dopo un vero e proprio intervento di rigenerazione urbana oggi si apre alla città, nel cuore della vecchia Milano vestendo i panni dell’albergo innovativo. Un nuovo format di ospitalità ibrida sui navigli. Noi vi consigliamo di fare un salto fin su in cima a I Mirador , le terrazze panoramiche con piscina al settimo e ottavo piano. Due piazze sospese, una prospettiva unica a 360° sullo skyline della città. La mixology bar è affidata a Franco Tucci Ponti. Per il momento qui ci vai più per bere che per mangiare (…ma mangi sia chiaro!) e la domenica è il momento ideale per vivere questo insolito bistrot ispirato all’idea della domenica italiana.
▲ VERTIGO
Via Gaspare Rosales, 4 - Milano
Siamo all’interno dell’Hotel Milano Verticale | UNA Esperienze , nel cuore del capoluogo meneghino, a pochi passi da Corso Como. È uno dei progetti gastronomici del Gruppo Enrico Bartolini, guidato dallo chef resident Michele Cobuzzi.
A dire il vero sarebbero tre le soluzioni firmate da Bartolini in questo hotel: il Bar con giardino, l’Osteria contemporanea e il Ristorante Fine Dining Anima * Stella Michelin .
Noi vi portiamo da Vertigo , buon cibo ma siamo pur sempre in una Osteria Contemporanea , in cui nella bella stagione a farla da padrone saranno anche gli intrattenimenti musicali a cielo aperto, nel Vertigo Urban Garden Bar, in una delle terrazze più belle della città. Piatti da condividere come i mondeghili della tradizione milanese, piatti classici come il risotto alla milanese o la costoletta di vitello alla milanese, ma soprattutto i preferiti dello chef , dall’uovo biologico con asparagi e Parmigiano, all’agnello al forno con cicorietta.
www.enricobartolini.net/ristorante-milano-verticale ▲ SACHI
Via Orefici, 26 - Milano
www.sachirestaurants.com
Magari siete stati nell’omonimo ristorante londinese. Magari sarà Milano a svelarvi l’offerta completa di Sachi che in giapponese, significa felicità . Siamo all’interno dell’ex Palazzo Venezia, oggi Palazzo Cordusio Gran Meliá. Al quarto piano il ristorante giapponese, con la bellissima terrazza vista Duomo e un cocktail bar immerso nel verde (Giardino Cordusio , a piano terra, ndr). La proposta gastronomica curata da Kyung Soo Moon si mangia anche al bancone, in una sala privata oppure in uno dei 100 coperti della terrazza. Alla base una filosofia ben precisa: Kappo Ryori, letteralmente «tagliare e cucinare». Vince su tutto la materia prima. Vincono i crudi. Porta i tuoi amici e scegli OMAKASE: dieci posti, un'esperienza interattiva a tu per tu con lo chef.
▲ VIA STAMPA
Via Stampa, 8 – Milano
www.viastampa.it
È un bistrot nel cuore del quartiere Carrobbio. Ci vai persino a colazione, ma anche per l’aperitivo. Ci vai per ritrovarti e per conoscere Marco Guzzetti, la giovane mente (ha 28 anni) dietro un progetto che arriva a Milano come una ventata d’aria fresca lo scorso settembre. Si definisce contadino, ed è anche un vignaiolo. Adesso ci vai per il dehors, per mangiare all’aria aperta, bevendo buon vino, meglio se artigianale, e mangiando piatti giusti, dai sapori decisi. In carta cercate gli intramontabili, sono una certezza, a partire dai mondeghili per arrivare al Risotto Milano . C’è un social table , c’è un po’ di Francia nell’aria e negli arredi e fuori, a riempire gli occhi, c’è la vista della storica basilica di San Lorenzo. Vita milanese.
▲ A’RICCIONE
Via Durini, 28 -Milano
www.ariccionemilano.it
Il pesce a Milano, siamo nel regno dei fratelli abruzzesi Dante e Giuseppe di Paolo. Sarebbero quatto i ristoranti di cui parlare, tre in città e uno, appena aperto, nel Golfo del Tigullio in piena Riviera Ligure ma in questo caso ci concentriamo su A’Riccione Terrazza12 , al nono e decimo piano del building che da ottobre 2024 diventerà Palazzo Boggi affacciato su Piazza San Babila e con vista sullo skyline milanese. Vero rooftop nel centro di Milano, guidato dallo chef Marco Fossati.
Una cucina fatta di contaminazioni, con influenze che arrivano dal Giappone, dal Vietnam, dall’America Latina. La fanno da padrone Ceviche, kefir, kombucha, ma anche le verdure fermentate o i limoni in salamoia del Marocco. Qualche piatto? Alcuni primi: calamarata cacio e pepe e gamberi rossi; Malloreddus al ragout di scorfano, capperi caramellati e crumble olive e basilico; Ravioli ripieni di polpa di riccio, sfumati al vino bianco e scalogno; Tagliolini in carbonara di mare. La carta vini parla italiano e francese, si compone di 400 etichette e porta la firma della sommelier Marika Giacobbo. C’è spazio anche per un lounge bar, regno del bartender Jimmy Sakaj.
▲ TERRAZZA GALLIA
Piazza Duca d'Aosta, 9 - Milano
www.galliadining.com
Hotel sempre hotel. Le più belle terrazze all’aperto dove poter mangiare o bere un buon drink sono quasi sempre all’interno di una struttura ricettiva. In questo caso siamo in uno dei rooftop più esclusivi di Milano, quello dell’Excelsior Hotel Gallia.
Hanno appena inaugurato la stagione estiva e se da un lato ampia attenzione è dedicata alla buona cucina firmata dai fratelli Antonio e Vincenzo Lebano, altrettanta ricerca è stata riservata alla parte dei drink, curati dal bar manager Andrea Griggion. Fino a settembre (escluso il mese di agosto), ogni martedì, mercoledì e giovedì andrà in scena ‘The Ritual | 7 PM is the new 5 PM’. In cosa consiste? L’ora del tè inglese incontra il momento dell’aperitivo nei cocktail serviti in teiera, nati da ingredienti con infusi ispirati al mondo del tè. Cosa si mangia? La ‘Montanarina burrata, sashimi di tonno, soia e limone’, il ‘Tacos di tartare di ricciola, maionese al pomodoro e lime’, le ‘Alici panate e fritte servite con crema acida all’aneto’, la ‘Pizza nuova, ciauscolo, stracciatella e basilico’ e ‘Pane, burro e acciuga del Cantabrico’.
▲ IDENTITÀ GOLOSE
Via Romagnosi, 3, 20121 Milano MI
www.identitagolosemilano.it
Roba per tecnici. Anche. Siamo nell’hub internazionale della gastronomia, a due passi da Piazza della Scala. Un edificio di fine ‘800 che ospitava una emblematica istituzione culturale: la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. L’executive chef è Edoardo Traverso ma la particolarità di questo posto sono gli ospiti, i cuochi che settimana dopo settimana animano e si alternano ai fuochi. Con la bella stagione apre le porte il giardino zen, un cortile interno che regala l’ombra di un glicine centenario. Alcuni piatti simbolo? Il Fusillo Milano con crema di risotto allo zafferano, ragù di ossobuco e gremolada o la milanese “Identità”, patate ratte e maionese al rosmarino.
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