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Migranti, Gentiloni ribadisce: aiuto dall'Europa o bloccheremo i porti

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha riproposto giovedì con forza la questione dell'accoglienza dei migranti in Italia in relazione alle responsabilità dell'Unione europea.

L'occasione è stata un vertice a Berlino fra i paesi europei, convocato in vista del G20.

"Siamo sotto pressione e chiediamo il contributo concreto dell'Europa". È dunque nello scarto tra gli impegni politici e la realtà, il problema che l'Italia pone a Bruxelles e ai governi europei.

Le richieste all'Europa

Gentiloni ha elencato i fronti su cui il governo chiede di agire: "discutere del ruolo delle ong, della missione Frontex, delle risorse per lavorare in Libia e negli altri paesi africani, di allargare i programmi di ricollocamento".

Segnali concreti, altrimenti sarà il blocco navale

Il premier italiano è andato al punto: "Abbiamo internazionalizzato le operazioni di salvataggio ma l'accoglienza resta di un Paese solo". Per questo Gentiloni ha chiesto segnali significativi e concreti di un contributo all'accoglienza o l'Italia passerà al blocco navale.

Sul tavolo, ha detto Gentiloni, mettiamo da un lato l'impegno umanitario e il "rispetto delle regole", dall'altro la pistola fumante del possibile blocco dei porti all'approdo delle navi che salvano migranti. Al momento, spiegano fonti diplomatiche, il capitolo risorse è quello su cui è più facile ottenere risposte, viste le resistenze di numerosi paesi sui ricollocamenti.

Ma all'Italia non basta più: "Il nostro sistema di accoglienza è a dura prova", avverte Gentiloni. Che sul tema può contare sul pieno sostegno del presidente Sergio Mattarella, che si sta spendendo molto anche nel rassicurare i partner internazionali sulla stabilità del Paese in un momento delicato come la fine della legislatura.

I dubbi di Macron

Paolo Gentiloni ha trovato il sostegno di Angela Merkel e la sponda del presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker, secondo cui gli "sforzi eroici di Italia e Grecia vanno sostenuti". Il presidente francese Emmanuel Macron invece ha posto una serie di distinguo.

È, in sostanza, una disponibilità all'aiuto "condizionata": Parigi è pronta a fare "la sua parte - dice Macron - sui richiedenti asilo" ma frena sui migranti per motivi economici, che sono "l'80% di quelli che arrivano in Italia". E così, mentre difende la linea dura adottata a Ventimiglia, Macron mette a nudo resistenze diffuse nei Paesi Ue e difficoltà nel tradurre gli impegni in azioni concordate.

Il sostegno di Merkel e Tusk

"Aiuteremo l'Italia, ci sta a cuore", dice Merkel, prendendo la parola in risposta a una domanda non rivolta direttamente a lei. La cancelliera sottolinea il nodo Libia e rinvia al vertice di Tallin, che vedrà mercoledì riuniti i ministri dell'Interno dell'Ue, per "soluzioni concordate".

Il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk annuncia che porrà anche sul piatto del G20 la proposta di sanzioni per i trafficanti: il tema va affrontato, spiega, in sede Onu anche valutando una black list. "Concederemo ogni aiuto possibile all'Italia", ha affermato lo spagnolo Rajoy.

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