Migranti, l'Austria ci ripensa: niente esercito al Brennero
Redazione Panorama
Prima l'annuncio, poi il passo indietro. L'Austria il 4 luglio aveva dichiarato che avrebbe potuto attivare nelle prossime settimane controlli rafforzati al confine del passo del Brennero con l'ausilio di 750 soldati, "se non rallenta il flusso di migranti dall'Italia". A parlare era stato il ministro della Difesa austriaco, Hans Peter Doskozil. Il contingente militare, aveva detto, sarà composto da 450 militari di stanza in Tirolo e 300 in Carinzia.
A seguito di queste dichiarazioni, il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Amb. Elisabetta Belloni, ha convocato alla Farnesina l'ambasciatore austriaco a Roma, Renè Pollitzer e dopo il colloquio è arrivato il passo indietro.
Il cancelliere austriaco, il socialdemocratico Christian Kern ha infatti precisato:"Non stiamo dispiegando blindati al Brennero e posso sottolineare ancora una volta che la cooperazione con l'Italia è davvero buona". Kern, affiancato dal ministro della Difesa, Peter Doskozil ha definito "un equivoco" la mini-crisi diplomatica scoppiata con Roma. Una situazione come quella del 2015, quando migliaia di migranti varcarono le frontiere austriache "non si deve più ripetere", ha avvertito il cancelliere, ma "in questo momento non ci sono indicazioni che le autorità italiane non abbiano il controllo della situazione" lungo il confine.
L'Austria in ogni caso nelle prime ora della mattinata aveva già inviato quattro carri armati in Tirolo pronti per essere posizionati al confine del Brennero.
Il Brennero, lo storico valico che collega l'Europa settentrionale con quella meridionale, è molto caro alla popolazione altoatesina di lingua tedesca. Il direttore della Polizia del Tirolo, Helmut Tomac ha riferito che nell'ultimo periodo i tentativi di ingresso in Austria dall'Italia sono aumentati, 43 solo nella notte tra domenica e lunedì.