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Esplode la bomba migranti, ma tutto tace

È stata una domenica di passione per gli sbarchi al punto che sono stati 2000 i clandestini arrivati sulle nostre coste in 24 ore. Ad esempio un peschereccio alla deriva con oltre 600 migranti è stato soccorso, a circa 124 miglia dalla Calabria, da una nave mercantile, da 3 motovedette della Guardia Costiera e da un'unità della Guardia di Finanza. A bordo del peschereccio sono stati rinvenuti anche 5 cadaveri: 674 in totale le persone tratte in salvo. Stesso discorso per l’isola di Lampedusa dove nelle ultime 24 ore sono sbarcati 522 migranti. L’isola siciliana è il simbolo di una situazione semplicemente ingestibile.

Oggi nell’hotspot ci sono 2mila migranti, molti più dei consentiti, e le loro condizioni igieniche e di salute sono disastrose. «Ormai è un flusso inarrestabile, anche stanotte sono arrivati in massa, ci sono stati molti sbarchi e il centro di accoglienza è completamente al collasso-commenta Toto Martello ex sindaco di Lampedusa-abbiamo superato le 2mila persone all’interno ma ci sono anche migranti all’esterno. Le condizioni igieniche sono pessime. Quest’anno ci sarà il raddoppio perché non c’è stato nemmeno un giorno di maltempo».

Una valutazione confermata dai dati del Ministero dell’Interno dove i numeri giornalieri dei migranti sbarcati mostrano come il fenomeno dell’immigrazione abbia subito un aumento repentino nel 2022. Infatti da gennaio 2020 alla data del 22 luglio sono stati registrati complessivamente 10.903 migranti sbarcati; mentre nel 2021 dello stesso periodo i migranti sono più che raddoppiati arrivando addirittura a 25.552 e nel 2022 si ha un ulteriore incremento che registra alla data del 22 luglio 33.013 persone arrivate sulle coste italiane. Di questi ultimi più della metà vengono da Tunisia, Egitto e Bangladesh e un 10% dall’Afghanistan. Numeri impietosi che dimostrano ancora una volta come l’Italia non sia in grado di gestire il fenomeno migratorio, ne l’accoglienza che vede stipate migliaia di persone in centri ormai saturi e privi di ogni condizione igienico-sanitaria necessaria.

«Siamo in estrema difficoltà, hanno ridotto la aliquota dei poliziotti. Eravamo 70 a Lampedusa oggi siamo circa 40. Non abbiamo nemmeno più le navi quarantena perché hanno detto che l’emergenza era finita, ma credo siano state tagliate perché costavano 55 mila euro al giorno»- ci racconta un poliziotto in servizio a Lampedusa.

Quali sono le vostre condizioni lavorative?
«Fa troppo caldo, le temperature sono troppo alte ed i mezzi con i quali ci muoviamo sempre più sporchi perché non possiamo consumare troppa acqua. Anche i militari che controllano non se la passano bene. Sono 12 a turno sotto una tenda a oltre 40 gradi».

Com’è la situazione dei migranti?
«Stiamo controllando che non si facciano male perché sono insofferenti. A migliaia vengono collocati nell’hotspot in condizioni igieniche assurde. Sono in sofferenza perché non siamo organizzati per un’accoglienza dignitosa. Nello sbarco precedente dove erano sbarcati 400 migranti, non c’erano i pasti così sono stati 2 giorni senza mangiare».

Perché non vengono ridistribuiti?
«Perché i ricollocamenti sono bloccati, se lei pensa che la nave Diciotti ancora deve trovare un porto sicuro per far sbarcare i 674 migranti tratti in salvo domenica. Sono due mesi che stiamo così, l’isola implode di turisti e migranti, ha raggiunto la massima capienza e purtroppo ancora non è finita».

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