Calcio
January 04 2021
Contro l'Udinese, nella sfida che ha aperto il 2021 della Juventus, Paulo Dybala è sceso in campo da titolare per la terza volta nell'ultimo mese e mezzo e lo ha fatto solo perché Morata si è fermato ai box causa problema muscolare che rischia di tenerlo fuori per qualche giorno. L'argentino ha fatto una partita anonima, salvata per le statistiche dal guizzo a tempo scaduto che ha sugellato il risultato finale ormai ampiamente in ghiaccio e non solo per le condizioni meteo dello Stadium. Appena sufficiente, nulla più. Ed era difficile chiedere altro al giocatore che più di tutti sta faticando nella rosa di Pirlo in questa prima parte della stagione e che nelle gerarchie è scalato da uomo scudetto (a luglio) a riserva designata (da ottobre in poi).
E' il paradosso del mese di gennaio che per la Juventus promette o minaccia, a seconda dei punti di vista, di essere decisivo sulla strada dello scudetto. I tanti pareggi autunnali (6 nelle prime 14 partite) e il ritmo delle milanesi ha messo i campioni d'Italia nella condizione di non poter più sbagliare e di doversi inventare qualcosa nella doppia trasferta a San Siro dell'Epifania e del 17 gennaio. La prima senza Morata, la seconda si vedrà. E' vero che Cristiano Ronaldo è una garanzia, avendo griffato con le sue marcature 11 delle 15 gare giocate salendo a meno 3 dal record di Pelé, però l'assenza dello spagnolo che di CR7 è il partner designato è un'incognita non da poco per Pirlo, alla caccia di quella continuità e solidità che neanche contro l'Udinese si è vista. I friulani hanno segnato due volte (una annullata) e preso due traverse: decisamente troppo in una sola serata a Torino.
Pirlo nelle mani di Dybala, dunque. Juventus-Milan è decisiva solo per i bianconeri che non possono permettersi di scivolare oltre in classifica anche perché la risalita da un eventuale meno 13, seppure con una partita da recuperare, assomiglierebbe a una sentenza a metà campionato. E lo stesso vale nei confronti dell'Inter che Conte sta aggiustando a colpi di 3-5-2 e vittime eccellenti nel suo gruppo, l'ultimo in ordine di tempo il cileno Vidal.
Sia chiaro. L'allenatore della Juventus non può lamentarsi della mancanza di Morata se guarda nel campo di Pioli che deve fare a meno di Ibrahimovic ormai dal 22 novembre e a rotazione ha perso anche Kjaer, Bennacer, Kessié, Theo Hernandez e Rebic. La resilienza del Milan in testa alla Serie A è da applausi e autorizza anche pensieri proibiti fino a oggi. I rossoneri hanno 17 punti in più rispetto alla scorsa stagione e mai nella storia del campionato con 3 punti per vittoria si erano spinti a raccoglierne 37 nelle prime 15 con una proiezione finale di 86. Una quota scudetto. Pirlo, invece, viaggia a meno 9 rispetto a Sarri e con la testa piena di dubbi. Ora è il momento di cancellarli per dare alla sua stagione la direzione definitiva.