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January 26 2017
Contro il Torino due reti subite in 26 minuti. Poi il black out inziale a San Siro con il Napoli (Insigne e Callejon nei primi 9 minuti) e quello dello Stadium in Coppa Italia contro la Juventus che è costato la semifinale. Montella ha perso la testa, nel senso di approccio alla partita senza dover essere costretto a rincorrere affanosamente col risultato di veder compromesso quanto di buono fatto fin qui.
Sta diventando un ritornello per i rossoneri, ma è uno dei mali della fase centrale della stagione. Difetto da risolvere, perché quasi sempre la partenza ad handicap di tramuta in sconfitta e il Milan non si può più permettere passi falsi se non vuole allontanarsi dalla zona Europa della classifica. E' vero che anche a Doha, nella notte fin qui più dolce, i rossoneri hanno dovuto rincorrere e hanno vinto. Però il rischio è che sia una meravigliosa anomalia.
Da dicembre costretti alla rimonta 7 volte su 9
Lo spartiacque è l'inizio del mese di dicembre. Prima di quella data il Milan non aveva quasi mai sbagliato approccio con una partita. C'era stato il bagno di Marassi contro il Genoa e la sconfitta a Napoli in autunno (oltre al ko nel finale contro l'Udinese), però andare sotto 3 volte su 14 partite giocate va considerato quasi fisiologico.
La musica è cambiata con l'arrivo dell'inverno e la sequenza fa impressione. Svantaggio contro il Crotone in casa (poi vittoria batticuore nel finale), all'Olimpico contro la Roma, nella Supercoppa e, con la ripresa dopo la sosta natalizia, di fila nei confronti con Torino (Coppa Italia e campionato), Napoli e Juventus (Coppa Italia). Il bilancio? Due vittorie, 2 pareggi compreso Doha e ben 3 sconfitte.
Meno gol fatti e meno personalità: così il Milan si è perso
E' vero che il Milan non ha mai ceduto di schianto ed è sempre stato capace di chiudere le partite in piedi, dando spesso l'impressione di poterle ribaltare malgrado l'inizio negativo. Però il vizio di concedere la partenza lanciata all'avversario di turno è qualcosa che rischia di diventare patologico, soprattutto sotto l'aspetto dell'approccio mentale alla partita. Montella ha perso per strada l'incisività in attacco: 4 gol segnati nelle ultime 5 di campionato con una media di una rete ogni 112' contro i 27 (uno ogni 66') delle prime 15 giornate.
Senza reti non si comanda e, anzi, spesso si soffre. C'è un ultimo dato da analizzare senza farsi prendere dalla paura ma come stimolo per lavorare nelle prossime settimane. Da dicembre in poi il Milan è stato in vantaggio in campionato la miseria di 6 minuti (recuperi esclusi) sui 540 giocati complessivamente. Troppo poco per tenere viva la speranza di Europa.