Milano Fashion Week: la memoria storica di Prada

Frammenti di storia trovano il loro posto nella sfilata Prada. Un racconto fatto di momenti e di intrecci che celebra la storia della maison, da sempre vicina al mondo dell’arte.

«È una storia d’amore con il passato» si legge tra le note di sfilata, dove ognuno degli abiti presentati sembra rimandare a epoche diverse, altri tempi che riecheggiano in sincrono ricontestualizzati.

Per Miuccia Prada e Raf Simons, il passato è uno strumento, un mezzo di apprendimento usato per provare a inventare qualcosa di nuovo.

Tuttavia, più che un’analisi intellettuale, questa collezione è una reazione emotiva a ideali di bellezza che sembrano ancora risonanti.

Elementi tratti dalla storia influenzano così capi stereotipati di oggi, come il chiodo, il bomber e la maglieria, cambiandone linee e particolari. Il concetto di frammento si riflette letteralmente nei dettagli incorporati sugli abiti e nelle parti ritagliate su tutto il corpo, spogliate per esporre gli strati interni.

Le gonne, in cui l'impalpabile seta si contrappone alla lana sartoriale, formano una facciata di tessuto su cui si alternano delicatezza e vigore.

La silhouette attillata viene attenuata da un’accentuata verticalità. Scarpe e cappelli estremizzano le proporzioni, mentre gli abiti abbracciano il corpo sprigionandone la femminilità.

















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